ANALISI SUI RIFIUTI IN FONDO AL LAGO

Nel lago d’Iseo, a 50 metri circa di profondità, di fronte a Tavernola Bergamasca, si sono adagiati negli anni, spinti dalle correnti, in un canalone sul fondale, moltissimi rifiuti, guarnizioni in gomma per lo più, gettati nelle acque del Sebino negli anni ‘60 e ‘70. Una montagna di 400/500 metri cubi di rifiuti scoperta quando, nel 2019, i Nuclei Subacquei dei Carabinieri di Genova erano intervenuti per recuperare un’auto uscita di strada e sprofondata nel Sebino e avevano rivelato la presenza ingenti quantità di rifiuti, depositate sul fondo. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di scarti delle produzioni industriali delle aziende dell’adiacente distretto della gomma. Saranno le analisi effettuate da Arpa Lombardia, a fare chiarezza. Regione Lombardia, in collaborazione il CNR-IRSA (Istituto di Ricerca Sulle Acque) di Brugherio, l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) di Venezia, ARPA Lombardia e il Nucleo Carabinieri Sommozzatori di Genova, ha predisposto un piano di indagine ambientale, finanziato con 85mila euro, per capire di che materiale si tratta e come rimuoverlo. Un primo esperimento pilota per aprire la strada a protocolli contro le discariche sui fondali. Con l’aiuto dei sommozzatori carabinieri, alla presenza dell’assessore regione all’ambiente Giorgio Maione e del presidente dell’Autorità di Bacino Alessio Rinaldi, dei campioni di rifiuti sono stati prelevati, portati e riva e smistati da Arpa Lombardia che li analizzerà nei propri laboratori. Le analisi permetteranno di sapere qualcosa in più circa la provenienza di tali rifiuti e il legame con la presenza di microplastiche come denunciata da Lemganiente, anche se, come ha ribadito l’assessore regionale, le acque del Sebino sono di qualità eccellente e balneabili in tutti i 48 punti analizzati costantemente dall’Ats. Seconda tappa del sopralluogo, le Torbiere oggetto di un progetto di riqualificazione ambientale che ha previsto anche la raccolta di 8 tonnellate di plastica, un investimento di 500 mila euro dalla Regione ed è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Regione, Autorità di Bacino e Arpa Lombardia.

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