MALTEMPO: SI CONTANO I DANNI
Dopo i 51 millimetri di pioggia caduta in 12 ore in bergamasca con oltre 50 interventi dei Vigili del Fuoco, e dopo il maltempo che ha causato anche 130 interventi da parte dei Vigili del Fuoco nel bresciano, prosegue la conta dei danni. Il bel tempo rende possibile concludere gli interventi, su linee elettriche interrotte, strade invase dagli alberi caduti, tetti e coperture divelte. Ma a pagare il prezzo più alto è l'agricoltotura con raccolti devastati, tetti scoperchiati, piante sradicate e mezzi agricoli danneggiati per effetto di trombe d’aria e violente grandinate. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in base a un primo monitoraggio sugli effetti del maltempo che negli ultimi giorni si è abbattuto di nuovo su diverse zone del territorio, dal Milanese alla Bergamasca fino alla provincia di Cremona. In provincia di Milano – precisa la Coldiretti Lombardia – i chicchi di ghiaccio, uniti a vortici di forte vento, hanno colpito un’ampia fascia di comuni tra la periferia est del capoluogo lombardo e i confini con la bassa bergamasca. Completamente distrutte le coltivazioni in campo, dal mais pronto per essere raccolto, alla soia. Secondo le prime stime dei tecnici Coldiretti le tempeste di ghiaccio hanno flagellato centinaia di ettari oltre a danneggiare i mezzi agricoli e scoperchiare i tetti delle cascine, delle stalle e dei capannoni. Stalle allagate e mais piegato in provincia di Bergamo – continua la Coldiretti regionale – dove sotto i colpi della grandine sono finiti anche i prati e i pascoli di montagna. Danni si registrano inoltre in provincia di Cremona, in particolare nella zona confinante con la bassa bergamasca e l’est milanese, con uno scenario analogo ai precedenti: mais divelto da terra dalla furia del vento, campi di girasoli e prati spianati e mezzi agricoli rovinati dalla violenza dei chicchi di ghiaccio. Nubifragi e grandine anche nel bresciano che hanno amplificato gli effetti delle frustate che il maltempo ha scaricato sul territorio nelle ultime 24 ore con tetti scoperchiati, strutture danneggiate, raccolti fortemente compromessi dalle colture in campo, alle piante di olivo e vite. La grandine – sottolinea la Coldiretti - è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. Un fenomeno che si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
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