ALLARME MIGRANTI A ROMANO
Si mantiene alta l’attenzione sul tema migranti in bergamasca. Particolarmente accesa la polemica sulla situazione venutasi a creare a Romano di Lombardia, tale da costringere il sindaco Sebastian Nicoli a prendere carta e penna e inviare una missiva al prefetto Giuseppe Forlenza, nella quale manifesta tutto il suo disappunto per la gestione dei richiedenti asilo all’ex hotel “La Rocca”. Nel giugno scorso il prefetto contattava il primo cittadino avvisandolo che l’Hotel in questione avrebbe ospitato un numero imprecisato di profughi ucraini. Stando al bando prefettizio, il gestore dell’accoglienza avrebbe dovuto attuare una serie d’interventi strutturali per rendere idoneo lo stabile. Cosa che, per l’amministrazione comunale non parrebbe essere avvenuta. Nella lettera il sindaco scrive: “Nonostante le richieste di essere coinvolto con modalità diverse, i profughi sono arrivati – spiega Nicoli – e dopo nemmeno due settimane ho scoperto che quella struttura stava ospitando circa 160 richiedenti asilo, un numero completamente al di fuori dello standard d’accoglienza possibile, creando condizioni ben al di là della sostenibilità. Sono stati messi dei letti a castello nelle stanze, che sono diventate una sorta di celle in cui sono ammassate delle persone in uno stabile che non ha nemmeno una cucina e una sala mensa, e che quindi richiede il consumo dei pasti in camera, sul letto: penso che nemmeno in carcere avvenga questo”.“160 giovani uomini che gravitano sulla città senza che ci sia un minimo di strutturazione di un sistema di accompagnamento – prosegue amareggiato. Non abbiamo alcuna evidenza di una gestione di queste persone, ma non ci resta che constatare che ci sono gruppi che si muovono per la città, accampandosi negli spazi comuni. Su una mia richiesta di conoscere in che modo la cooperativa “VersoProbo” stesse gestendo questa situazione ho ricevuto (telefonicamente) delle rassicurazioni che la stessa disponeva di tutte le certificazioni necessarie e che stava mettendo in atto i programmi previsti”. La lettera del sindaco di chiude con un invito ad un incontro, sollecitando un’ispezione da parte del Prefetto presso la struttura di accoglienza.
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