PROFUGHI, GIORNI DI TENSIONE A ZONE

A Zone quella appena trascorsa, è stata una settimana di convivenza difficile tra richiedenti asilo ospiti in un ostello e l'amministrazione comunale. Tutto nasce quando un giorno della scorsa settimana, il sindaco Marco Antonio Zatti, chiede al gruppo di 24 profughi, una mano per ripulire i sentieri che conducono alle piramidi di Zone. Passa quindi in albergo ma nessun richiedente asilo è pronto per la missione anzi il gruppo si sarebbe rifiutato proprio di mettersi al lavoro in segno di protesta. Il malcontento sarebbe stato generato dal fatto che uno di loro si sarebbe visto respingere la domanda di permesso per mancanza di requisiti e quindi se la sarebbe presa con il sindaco che non avrebbe fatto abbastanza pressione sulla commissione giudicatrice. Ma secondo il primo cittadino, i pretesti per protestare sarebbero continui e andrebbero dall’assenza nell’ostello di acqua calda a sufficienza fino alla copertura wi-fi a volte assente. Così il sindaco, che in passato con la collaborazione della cooperativa Il Pellicano, ha organizzato diverse iniziative di integrazione per impiegare a titolo volontario, i richiedenti asilo in alcune attività di pubblica attività, ha preso carta e penna e ha scritto al Prefetto di Brescia Annunziato Vardè chiedendo l'allontanamento dall'ostello Trentapassi, di alcuni richiedenti asilo. Chi non è disposto a lavorare se ne vada, questo in sintesi il messaggio del sindaco. Così tra giovedì e venerdì, nella struttura, ex albergo Lucciola, per calmare gli animi tra richiedenti asilo e residenti, sono dovuti intervenire i miitari della stazione di Marone e della compagnia di Chiari. La Prefettura è quindi intervenuta allonando alcuni profughi e presto tutto il gruppo potrebbe essere trasferito. La situazione dunque ora a Zone è tornata alla normalità.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori