RIGALI D’ARGENTO NELLA 4X100 MONDIALE
L’attesa crescente, gli occhi incollati al televisore e poi un urlo liberatorio colmo di gioia. Esulta Borno, esulta la Valle Camonica, la provincia di Brescia, l’Italia intera per la medaglia d’argento ottenuta nella serata di questo sabato 26 agosto dalla 4x100 azzurra che, nella finalissima mondiale di Budapest, ha scritto la storia. In calce, tra i nomi dei frazionisti, quello del camuno Roberto Rigali, 28enne di casa a Borno, portacolori della società orobica Bergamo Stars. Il velocista nostrano è stato infatti il protagonista della prima parte della cavalcata azzurra, quello start a mente fredda e nervi tesi rivelatosi poi incipit dell’impresa tricolore. Il passaggio del testimone ad un altro bresciano, il desenzanese Marcell Jacobs – oro olimpico in quel di Tokyo – ha esaltato il pubblico di casa nostra, unitosi idealmente allo sprint di Lorenzo Patta e scioltosi, al traguardo, nell’esultanza di Filippo Tortu. Niente da fare per l’oro, agguantato dal dream team statunitense trascinato da un Noah Lyles in stato di grazia, primo anche nei 100 e nei 200. Davanti alla Giamaica, meno temibile di un tempo, ci sono loro, gli staffettisti italiani – al 50% made in Brescia – capaci di portarsi a casa una straordinaria medaglia d’argento con il tempo di 37’’62 contro il 37’38 fatto registrare dagli States. Una staffetta così non si vedeva dal lontano 1983: allora si correva ad Helsinki e nel memorabile quartetto figuravano niente meno che Stefano Tilli e Pietro Mennea, con Carlo Simionato e Pierfrancesco Pavoni. Oggi, invece, è Roberto Rigali – per gli amici Bobby - a portare in alto il nome della Valle Camonica: una prestazione formidabile al culmine di un’annata in crescendo per il classe 95’ bornese. Per lui e il collega Jacobs, uniti non solo dalla brescianità, ma anche dal talento, dopo il riposo, sarà già tempo di guardare oltre, verso una sfida, un obiettivo chiamato Parigi 2024.
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