VECCHI PREGIUDIZI E NUOVI DIRITTI

Che vi siano ancora molte differenze di trattamento fra uomini e donne nel mondo del lavoro, lo dicono anche gli studi della neo premio Nobel per l'economia, l'americana Claudia Goldin. La sua ricerca, che si è sviluppata su un arco temporale di 200 anni, ne rivela anche le cause principali: il matrimonio e la maternità. Vecchi pregiudizi e nuovi diritti nel mondo del lavoro è il tema di una serata organizzata a Breno nell'ambito della rassegna organizzata dal Tavolo donne e lavoro di Valle Camonica – cui aderisce la rete antiviolenza, i sindacati, varie associazioni del territorio camuno. Nel nostro paese secondo la Goldin il divario di genere nella partecipazione alla forza lavoro fra uomo e donna è fra i più alti nei paesi sviluppati (18%), circa il 30% delle donne ha un lavoro part time, la stessa percentuale smette di lavorare per prendersi cura dei figli o dei parenti anziani e solo il 12% torna al lavoro dopo aver concluso questi compiti. Ad affrontare il tema quattro donne imprenditrici: Raffaella Tonni copresidente di EWMD Brescia un network internazionale che collega professioniste di tutte le aree, Elisabetta Gatti Consigliera Assocamuna e amministratore delegato della Rebaioli spa, Valentina Foppoli di Mec World azienda meccanica e Anna Crescenti di Comazera azienda agricola che si occupa di agricoltura biologica di montagna ma è anche un'ingegnera ambientale che si occupa di progetti di cooperazione internazionale. Ognuna ha declinato il tema in base alla propria esperienza cercando di capire se e a cosa rinunciano le donne in carriera, se nelle loro aziende dimostrano vicinanza alle donne, cosa si può fare per superare gli stereotipici e soprattutto perché abbiamo bisogno di leggi per attuare cose che dovrebbero essere naturali.

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