ROSSELLA COMINOTTI VEGLIATA PER 36 ORE
Una lucida confessione quella di Alfredo Zenucchi, il 57enne di Peia che mercoledì scorso ha ucciso la moglie Rossella Cominotti, 53 anni, tagliandole i polsi con un rasoio, per poi vegliarla per 36 ore prima di fuggire con l’intento di togliersi la vita schiantandomi in auto. La coppia avrebbe escogitato diversi modi per farlo, senza una chiara motivazione. Una lettera è trovata nella stanza dell’Antica Locanda Luigina, dove i due hanno alloggiato dal 1 dicembre, nella quale si legge la volontà di togliersi la vita con il monossido di carbonio. Lui le aveva proposto di buttarsi da un dirupo in auto, ma lei non aveva voluto. Oscuri come detto i motivi della decisione. I due, con un passato difficile tanto da aver rotto ogni rapporto con le famiglie, gestivano un’edicola- cartoleria, vengono descritti come persone schive, pochi amici e poche chiacchere con i clienti. Nelle tappe che hanno preceduto il loro arrivo a Mattarana, avrebbero fatto uso di eroina, nello zaino trovato in camera, sono state rinvenute tantissime siringhe nuove. Diversi sono stati i tentativi di togliersi la vita, prima utilizzanofdo delle forbici, poi con uno dei due rasoi da parrucchiera che la vittima aveva in borsa, con il quale si sono procurati, su entrambi, tagli ai polsi e al collo. Quanto al movente, Zenucchi ha negato i motivi economici o di gelosia, e pure quelli legati a debiti per la droga. L’uomo, che necessita di aiuto dal punto di vista psicologico e che non ha mai manifestato commozione ma rabbia per non essere riuscito a togliersi la vita, si trova ora rinchiuso in isolamento e sotto controllo, in carcere a Massa Carrara per evitare che possa mettere in atto gesti di autolesionismo. L’interrogatorio di convalida del fermo per omicidio volontario è fissato per domani alle 11,30 davanti al gip e martedì alle 12 il pm affiderà l’incarico per l’autopsia al medico legale.
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