TAVOLA DI NATALE AL PROFUMO DI TARTUFO

La Vallecamonica è terra in gran parte vocata per la produzione di ottimo tartufo nero che, da una ricerca dell'Associazione tartuficoltori della Valle con la Comunità montana, è presente in 8 diverse varietà, alle quali si aggiunge un'unica varietà di bianco molto difficile da reperire. Il territorio naturale va da Capo di Ponte ad Artogne, ad altezze variabili dai 300 ai 1000 metri. Il tartufo autoctono è stato studiato ed oggi impiantato in una grande tartufaia sul terreno calcareo di Capo di Ponte, dove tra piante mature e nuove piantagioni, sono state messe a dimora un migliaio di piante tra carpino nero, roverella e leccio, definite “piante simbionti”, capaci di contrarre la simbiosi con il tartufo e produrlo. Sul mercato il tartufo nero camuno viene venduto a 3mila euro al chilo; la capacità produttiva attuale della tartufaia di Capo di Ponte è di circa 30 chili all'anno, in continua crescita, con le varietà autunnale-invernale e primaverile-estiva. Dunque: scelta della pianta micorrizata, tecniche di impianto e lavorazione del terreno e binomio uomo-cane da tartufo (quasi tutti i cani vanno bene, ma il lagotto è la specie d'elezione), sono la base per un'ottima tartuficoltura. Oltre a tutto ciò, a Capo di Ponte al Cfp Padre Marcolini è stato avviato un programma di formazione e sensibilizzazione dei giovani futuri imprenditori agricoli, con un focus sulla tartuficoltura. Il tartufo nero di Vallecamonica ha già preso le strade dei mercati nazionali ed esteri: ora attende di assere valorizzato anche sulla tavola camuna.

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