CAMPIONAMENTI E INDAGINI SULLA FRANA DI TREMOSINE
Scenario ad elevato rischio e tempi lunghi per la riapertura della strada della Forra. E’ quanto emerso dal dall’incontro tenutosi questo giovedì mattina tra il Broletto e il sindaco del Comune di Tremosine, Battista Girardi, in merito alla frana dello scorso 16 dicembre che staccandosi dalla montagna e cadendo nel lago ha comportato oltre ai danni alla viabilità, con la chiusura della Sp38, anche il danneggiamento delle condotte del depuratore di Tremosine e Limone, che scaricano a lago i reflui non depurati provenienti da Tremosine. Nel confronto, sarebbero infatti emersi due pericoli che incombono dalle parti della galleria posta a fianco del fronte dei distacchi avvenuti: quello di implosione dall’alto, con il cedimento della volta, e quello di cedimento verso il basso. Il geologo incaricato ha individuato, fino ad ora, due criticità: una relativa al coronamento e all’equilibrio dei massi della parete, l’altra, alla parte basale poiché la frana ha creato, al di sotto della galleria, una protuberanza che potrebbe essere instabile. Considerato lo scenario di rischio a elevata criticità e insicurezza geologica, anche le analisi tecniche e di monitoraggio sono molto complesse: il geologo deve verificare in prima persona, calandosi con le funi, se attualmente ci sono criticità visibili e massi instabili, che devono essere disgaggiati dalla parete, avvalendosi anche di laser scanner per rilevare la situazione della parte basale della falesia al di sotto della strada provinciale. In parallelo verranno posati degli strumenti di monitoraggio all’interno della galleria per verificare la presenza di movimenti e deformazioni. Successivamente verranno effettuate indagini conoscitive invasive tramite carotaggi per visionare se all’interno della roccia sono presenti ulteriori porzioni di materiale disgregato a seguito della frana. Le analisi sono indispensabili per valutare se sia possibile intervenire con il rafforzamento della galleria nel punto in cui si è assottigliata a causa della frana. Durante l’incontro è stato precisato che il rafforzamento della galleria potrà essere attuato solo se i volumi di roccia sovrastanti potranno essere sorretti dalla calotta della galleria e se i volumi di roccia al di sotto della galleria potranno supportare il peso della calotta stessa, del traffico e di eventuale ulteriore materiale roccioso che potrebbe, nel frattempo, franare sopra la galleria. In corrispondenza del tunnel la parete di roccia che fungeva da pilastro del versante si è infatti assottigliata fino a spessori esigui, nell’ordine del metro, perdendo così gran parte della resistenza di sostegno. Anche Regione Lombardia attenziona la frana di Tremosine. L'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Maione, insieme agli enti competenti, nella mattinata dell'11 gennaio ha effettuato un sopralluogo. Con i con i battelli della Guardia Costiera, i tecnici di Arpa hanno effettuato due operazioni. I geologi hanno fatto volare un drone che consente di riprendere la parete franosa e ricostruire il rilievo strutturale della parete e le famiglie di discontinuità, ossia crepe o spostamenti per poi ipotizzare il volume di materiale che può ancora cadere. I chimici ambientali hanno invece effettuato cinque campionamenti a diverse profondità, fino a -20 metri, per capire se lo scarico a lago della condotta danneggiata dalla frana sta avendo effetti sulla qualità delle acque. Tutte le analisi saranno poi effettuate nei laboratori di Arpa. I responsi del doppio controllo dovrebbero essere pronti entro martedì 16, quando è previsto il vertice in Prefettura.
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