SERVE COESIONE PER L'ATO CAMUNO
Con il via libera all'Ato camuno da parte del Governo, che non impugnerà la legge regionale della Lombardia n.4 del 14/11/2023, Legge di revisione normativa ordinamentale, si chiude una fase delicata e complessa su tema dell'autonomia che, per la Vallecamoinica, vede al centro il tema dell'Ato, appunto (o ambito territoriale ottimale), con il quale si delinea un territorio su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, ad esempio quello idrico. La Vallecamonica da anni cerca di far comprendere la necessità per il proprio territorio di essere autonoma, in analogia ad altri 13 ambiti autonomi esistenti in Lombardia. La battaglia a Brescia, Milano e Roma è durata decenni: ma ora l'Ato camuno può decollare in quanto nessuno più in punta di diritto vi si opporrà. Particolarmente soddisfatto il consigliere regionale camuno Davide Caparini, ora presidente della Commissione bilancio della Regione e già assessore alla partita e ancora prima parlamentare che per anni ha lavorato senza sosta per arrivare all'obbiettivo dell'Ato camuno, passo fondamentale per dare corpo al tema dell'autonomia. L’Ato camuno è costituito dalla Comunità montana (che svolge il ruolo che negli altri Ambiti è della Provincia) e dai quaranta comuni. Ora la Vallecamonica deve muoversi unita per gestire al meglio questa possibilità; l’Ato di Brescia verrà coinvolta collaborarea trovare un punto d’incontro con Acque bresciane. Oggi in Valle ci sono venti Comuni in salvaguardia, gestiti in house, e dieci che aderiscono ad Acque Bresciane.
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