IL MINISTERO BOCCIA L'ATO CAMUNO

Il 15 dicembre era stato approvato in Consiglio Regionale il piano di legge che comprendeva il Collegato 2022 in materia di Servizio Idrico Integrato con cui Palazzo Lombardia aveva aperto la possibilità per creare un Ambito Territoriale Ottimale, in Valle Camonica. A poco più di un mese, la questione ATO torna al centro dell’attenzione con la risposta pervenuta dal Ministero alla Transizione Ecologica nella persona del Ministro Cingolani, che impugnando la legge regionale di istituzione del bacino idrico camuno dinnanzi alla Corte Costituzionale, l’ha definita illegittima. Immediata la reazione da parte degli esponenti della Lega, tra cui l’assessore a Bilancio e Finanza di Regione Lombardia Davide Caparini, che sottolinea come in un momento in cui le famiglie faticano a pagare le bollette, con questo atto si aumentino le tariffe, vanificando il lavoro degli amministratori locali. Una decisione che comporterà, a detta dell’assessore, costi maggiori di gestione, con bollette dell’acqua più care e servizi peggiori: lo studio Università Bocconi validata dal politecnico di Milano ha calcolato un valore economico positivo dì 88,5 milioni dì euro. L’assessore pone anche attenzione al fattore occupazionale sottolineando la netta perdita di posti di lavoro e la qualità dei servizi erogati. Ricordando al ministro che Brescia è la provincia più estesa della Lombardia, la seconda provincia per numero di abitanti della regione e quinta in Italia, l’assessore ha portato alla luce gli esempi dell’Ato Valle del Chiampo in una valle subprovinciale con le stesse dimensioni (104mila abitanti) la cui legge istitutiva della Regione Veneto non venne impugnata, e delle regioni Lazio e Marche che non rispettano i confini provinciali.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori