LOTTA A LAVORO NERO E CONTRABBANDO
Si dichiarava un'associazione sportiva per promuovere danza e ballo, ma di fatto esercitava attività di ristorante. La Guardia di finanza di Brescia smaschera cuochi, barmen e camerieri impiegati in nero in una fantomatica associazione sportiva di Lonato del Garda. I sette figuravano come soci volontari, ma di fatto svolgevano un vero e proprio lavoro, senza essere inquadrati per le loro mansioni. Il blitz, insieme al'ispettorato del lavoro è scattato nei giorni scorsi. Gli accertamenti svolti sul posto hanno dimostrato che dietro all'associazione si celava un vero e proprio ristorante e che le persone che prestavano sulla carta il proprio lavoro come volontari non erano che lavoratori "in nero". E' scattato dunque il provvedimento di immediata sospensione dell'attività, una sanzione di 5 mila euro e l'obbligo di assunzione. Continua intanto l'attività di controllo fiscale finalizzata a ricostruire il volume di affari dell'associazione. Dai primi riscontri risulterebbe che il ristorante gestito dalla A.S.D., attivo da circa due mesi, ospitasse fino a 100 clienti a serata, con incassi superiori anche a 3.000 €. Dal lavoro nero al contrabbando con un'operazione della Guardia di finanza del comando provinciale di Varese che nel corso di un’attività finalizzata a reprimere il contrabbando di prodotti da fumo, ha individuato un venditore e-commerce di sigarette elettroniche altamente nocive. L’indagine è stata avviata con il sequestro di un plico contenente e-cig del tipo “puff” di provenienza cinese acquistabili da un noto portale online. Successivamente, è stata ricostruita la filiera attraverso l’analisi della documentazione fornita dalle società di spedizione e da sopralluoghi effettuati, monitorando tutti i plichi spediti all’indirizzo indicato quale mittente. Il magazzino è stato trovato in provincia di Monza-Brianza. La procura di Busto Arsizio ha autorizzato la perquisizione effettuata dalla fiamme gialle della compagnia di Gallarate. Nel magazzino c'erano 140 mila sigarette elettroniche di contrabbando – circa 12 tonnellate – senza documentazione. Si è quindi proceduto anche all'analisi del liquido contenuto che hanno evidenziato liquido da fumo al di sopra delle quantità previste e contenente componenti tossici. Tutto il materiale – valore sul mercato oltre un milione e mezzo di euro – è stato sequestrato.
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