ARRESTI E SEQUESTI, GDF AL LAVORO

Amministratori e professionisti nei guai per indebita percezione di denaro pubblico ed imprenditori per una frode generata dai lavori per il bonus facciate. Due grosse operazioni della Guardia di Finanza di Varese e di Pavia. Con i crediti generati da truffe sui lavori per il bonus facciate hanno acquistato diverse auto di lusso tra cui: Lamborghini Huracan STO, Ferrari 812 Superfast, Ferrari 488, Ferrari FF, Ferrari F8 e una pista denominata Radical, utilizzate sia dal rappresentante legale sia per fini personali che per un nascente business in materia di noleggio a breve termine. Anche queste, insieme ad altre auto e moto di lusso (valore 127 mila euro), orologi e preziosi per un valore di oltre 30 mila euro, un appartamento del valore di oltre 150 mila euro, conti per 640 mila euro e due cantieri che avrebbero generato crediti per oltre 800 mila euro, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Varese e Milano nell'ambito di un'inchiesta della procura di Busto Arsizio che ha smascherato una maxi frode nel settore del bonus facciate messa in atto attraverso un sistema di sovrafatturazione che avrebbe reso oltre 2 milioni di euro. Per esempio, nonostante il condominio avesse corrisposto alla società incaricata 40.000 euro, corrispondente alla somma del 10 % del costo dei lavori e del 18 %, sempre calcolato sul costo dei lavori, a titolo di oneri finanziari, la società edile aveva emesso e trasmesso all’Agenzia delle Entrate una fattura per 400.000 euro. A smascherare la frode una meticolosa indagine delle fiamme gialle di Gallarate e Legnano. La frode ha riguardato i lavori in diversi cantieri della Lombardia. Ovviamente i committenti ne erano totalmente all'oscuro. A finire nei guai a Pavia il presidente ed il direttore generale dell'ASM (la società moltiservizio della città) e un professionista del comune di San Genesio. I tre sono stati raggiunti da una custodia cautelare con l'accusa di indebita percezione di denaro pubblico. L'inchiesta è stata coordinata dalla procura delle Repubblica di Pavia che ha ordinato anche 40 perquisizioni negli uffici di enti pubblici, studi professionali e società. Nel registro degli indagati al momento ci sono 16 persone fra cui pubblici amministratori ed esponenenti politici.

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