SOS GIOCO D’AZZARDO IN BERGAMASCA

La dipendenza da gioco d’azzardo sta emergendo come una seria preoccupazione per oltre 28.000 lavoratori della provincia di Bergamo, secondo il recente report redatto da Ats e Università Milano Bicocca. Se p vero che la dipendenza da fumo e alcol abbia ricevuto l’attenzione necessaria nel tempo, è altrettanto vero che la questione delle scommesse e delle videolottery rimane un problema sottostimato, con interventi, purtroppo, ancora insufficienti. Stiamo parlando di un male silenzioso che mina le fondamenta delle aziende bergamasche. Spesso trascurato tra i problemi dei lavoratori, il suo impatto è sottovalutato, e poche sono le iniziative adottate per assistere coloro che ne sono affetti. Tuttavia, il problema va oltre l’individuo, influenzando la sicurezza sul luogo di lavoro e compromettendo la redditività aziendale. La conferma arriva da Luca Biffi, responsabile della Struttura Semplice Prevenzione delle Dipendenze presso il dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Bergamo. Biffi evidenzia come chi soffre di disturbo da gioco d’azzardo è assorbito dalla dipendenza, manifestando sintomi come ansia, agitazione e aggressività. Una situazione che oltre a compromettere il benessere dell’individuo, crea ostacoli sulla via della sicurezza sul luogo di lavoro, incidendo sulla produttività aziendale. Ma questo evidentemente non basta per riceve l’attenzione e il supporto necessari. Mentre le dipendenze più tradizionali hanno beneficiato di interventi mirati, il gioco d’azzardo richiede una risposta più incisiva. È fondamentale che le aziende prendano atto dell’emergenza silenziosa e incrementino strategie di prevenzione a supporto. Solo attraverso un approccio olistico sarà possibile garantire ambienti di lavoro sani, sostenendo nel contempo coloro che lottano contro tale patologia. La consapevolezza e l’azione tempestiva sono fondamentali per arginare il fenomeno in espansione in tutta la bergamasca.

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