L'UOMO AL CENTRO PER LA SICUREZZA
Gli infortuni mortali sul lavoro calano. In provincia di Bergamo negli ultimi 20 anni le vittime del lavoro si sono dimezzate passando dai 116 morti registrati tra il 1999 e il 2008 ai 56 dal 2009 a fine 2018. I dati sono della FIM Cisl di Bergamo che ha dedicato al tema della sicurezza il consiglio generale dei metalmeccanici. “Un trend statisticamente rassicurante, anche se negli ultimi mesi abbiamo dovuto piangere ancora troppi colleghi rimasti vittime mentre lavoravano – dice Luca Nieri, segretario generale FIM CISL di Bergamo. E finché ci sarà un infortunio sul lavoro non potremo fare di finta di niente. Dobbiamo riuscire come mai in passato a mettere al centro del nostro dibattito il lavoratore e la cultura della sicurezza”. I dati snocciolati durante il consiglio generale della FIM dicono che più del 60% degli infortuni occorsi nelle fabbriche bergamasche è dovuto a comportamenti erronei del lavoratore, dai dati presentati, si “scopre” anche che il 33% degli incidenti mortali è avvenuto in edilizia, il 28% in meccanica e il 22% in agricoltura. A causarli movimentazioni di mezzi, cadute, attrezzature di lavoro usate male. Ecco perchè per la FIM è assolutamente necessario che le aziende facciano il possibile per dotare gli stabilimenti di tutti gli strumenti per la sicurezza, ma devono anche contrastare gli atteggiamenti sbagliati dei lavoratori e questo passa attraverso il coinvolgimento dei lavoratori. Lo ha sottolineato il formatore per la sicurezza Gian Mario Poiatti presente all'incontro insieme al funzionario dell' ATS Giorgio Luzzana. Infine, conclude il segretario dei metalmeccanici CISL, “dobbiamo pretendere che la formazione sia formazione vera, che permetta ai lavoratori di percepire di cosa si parla. Gli strumenti che già ci sono dobbiamo applicarli correttamente: ricondurre le nostre persone a questa consapevolezza è un impegno che ci deve vedere tutti protagonisti”.
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