TRATTATIVA FIUME PER IL CONTRATTO TENARIS
Dopo 19 ore di discussione (le ultime di oltre un anno di trattative) è stata siglata alle 5 del mattino di mercoledì 9 gennaio l’ipotesi di accordo per il rinnovo contratto integrativo alla Tenaris-Dalmine. Riguarda circa duemila lavoratori dei siti di Dalmine, Sabbio, Costa Volpino, Arcore e Piombino oltre che i dipendenti della Fast di Dalmine. Provati ma soddisfatti – questo il commento a caldo di Pier Capelli, segretario di FIM CISL Bergamo. - Era un’intesa che stavamo inseguendo da tempo. La trattativa è stata avviata alla fine del 2017, quindi è servito più di un anno per portare il management di Dalmine a discutere con noi, a analizzare e condividere il percorso negoziale. La melina iniziale di Tenaris ha comportato anche la ripresa dello “scontro” e degli scioperi che da tempo mancavano su questa piazza”. Nell'ultimo anno si sono tenuti una quindicina di incontri. La rottura della trattativa aveva portato allo sciopero di ottobre. “E’ stato quindi un confronto lungo e complicato – dice Andrea Agazzi segretario generale della FIOM CGIL Bergamo - caratterizzato da importanti richieste da parte. Siamo, soddisfatti di quanto raggiunto sia sul delicato fronte della flessibilità ma anche per gli aumenti economici conquistati, in particolare rispetto alle quote garantite. Altro risultato importante è quello relativo alla modifica dell’organizzazione del lavoro: d’ora in poi servirà, per eventuali accordi, l’unanimità dei delegati RSU. Si evita così che valga un’intesa stipulata da una sola parte”. Adesso l'ipotesi di accordo passa all'analisi dei lavoratori. Per lunedì 14 gennaio sono in programma 3 assemblee. Seguirà poi il referendum. Le operazioni di voto si chiuderanno venerdì 18 gennaio. “Lunedì illustreremo i contenuti dell’ipotesi di accordo alle lavoratrici e ai lavoratori: a loro, poi, chiederemo di esprimersi nel merito attraverso lo strumento del referendum. Solo a fronte dell’auspicata approvazione, procederemo a firmare l’intesa” conclude Agazzi. L’ipotesi di accordo è retraattiva, dal 1° gennaio 2018. Fra le varie cose contenute nell'accordo è previsto un aumento a regime di oltre 800 euro annui (più di 600 definiti in queste ore e 220 introdotti dall’accordo ponte del 2017, che adesso si stabilizzano), 300 euro una tantum e 50 euro di aumento del contributi in welfare; vengono introdotte nuove indennità e aumentata dello 0,2% per i giovani la quota dell’azienda nel fondo Cometa. Inoltre, a fronte dell’accordo sulla flessibilità degli anni scorsi, si definiscono 8 ore aggiuntive nel biennio, ma si introduce la maturazione di un’ora di riduzione orario per ogni giornata di flessibilità, che permetterà ai lavoratori di passare più tempo fuori dall’azienda.
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