ALLE RADICI DELLA DEMOCRAZIA
Una vita da 007 al servizio della libertà, quindi della democrazia. Questa, in sintesi, la vita di un famoso agente segreto del Sismi, Marco Mancini, ex-carabiniere romagnolo, dagli anni di piombo vissuti con la squadra del generale Dalla Chiesa alle indagini di intelligence che sventarono un attacco all’ambasciata di Beirut. Difficile condensare in un libro: Mancini ci ha provato con “Le regole del gioco” uscito fresco di stampa per la casa editrice Rizzoli, presentato all'Eremo di Bienno all'incontro mensile dei soci Ucid di Vallecamonica. Mancini ha dialogato con il giornalista Renato Farina, raccontando dettagli di missioni nell’Italia degli anni di piombo o nell’Iraq delle brigate jihadiste, su come si lavorasse sotto copertura nell’epoca pre internet, ha ricostruito a memoria le descrizioni di criminali visti l’ultima volta negli anni ‘80 con una dovizia di particolari tale che più di altre circostanze ha mostrato l’abilità dello 007. Marco Mancini è stato arrestato due volte ma mai andato a processo: prosciolto in istruttoria con formula piena; però sui giornali in prima pagina è andata solo la notizia degli arresti. Da pensionato forzato, Mancini non può far altro che godersi gli affetti familiari, moglie e figlia, per troppo tempo trascurati: «Ma avrei volentieri continuato a servire lo Stato italiano», dice. La passione ricca di emozione con cui ha raccontato fatti straordinari ha stregato l'uditorio.
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