SEQUESTRATI I BENI ALLA BANDA DEI BANCOMAT

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Un'abitazione appena ristrutturata del valore di 100 mila euro, ma anche un caravan e la motrice di un camion, i 20 mila euro della vendita di un'auto. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Udine, insieme ai carabinieri di Treviso e Padova, hanno eseguito in queste ore il decreto di sequestro preventivo - emesso dal tribunale di Brescia – dei beni dei due uomini arrestati nel novembre scorso e ritenuti i responsabili di decine di colpi agli sportelli bancomat in tutto il nord Italia e nelle nostre province. Gli accertamenti patrimoniali e bancari eseeguiti dai carabinieri dopo l'arresto dei due, hanno, infatti accertato che questi beni mobili ed immobili sarebbero stati acquistati – anche se per interposta persona – con i proventi degli assalti ai bancomat fra il 2019 e il 2021. I due uomini vennero arrestati nel novembre scorso dai carabinieri di Udine. Le decine di colpi agli sportelli bancomat di tutto il nord Italia – messi a segno con la tecnica cosiddetta della "marmotta" che consiste nel far saltare la bocchetta che eroga i contanti – avrebbero fruttato circa un milione di euro. Il provvedimento giudiziario odierno prevede che, una volta concluso l’iter processuale e all’avvenuta condanna, i beni oggetto di sequestro siano sottoposti a confisca e quindi acquisiti al patrimonio dello Stato. L'intera operazione, dalle indagini all'arresto dei due, fino al sequestro dei beni, è stata possibile grazie alla collaborazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Udine e delle Autorità giudiziarie di Udine e Brescia.

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