SPACCIAVANO IN CASA ARRESTATI DUE FRATELLI
Per i clienti affezionati la loro porta era aperta giorno e notte. Era qui che due fratelli di Angolo Terme, nella loro casa nella frazione di Mazzunno, avevano allestito il supermaket della droga. I due, di 28 e 31 anni, entrambi operai, arrotondavano così, spacciando cocaina a domicilio. Ed è stato proprio il via vai continuo di auto verso la piccola frazione a destare prima dei sospetti e poi a far partire una serie di accertamenti più approfonditi da parte dei carabinieri della stazione di Darfo Boario Terme. Hanno aspettato il momento giusto, monitorando la situazione e poi sono intervenuti. Sabato sera hanno organizzato un servizio di appostamento ed hanno bloccato il fratello più piccolo proprio mentre cedeva una dosa di cocaina ad un 44enne della zona. Recuperata la roba hanno perquisito l'abitazione. Nella camera dei due fratelli hanno recuperato altri 25 grammi di polvere bianca, parte della quale già suddivisa in dosi. C'era anche il kit dello spacciatore: sostanza da taglio, bilancino elettronico, materiale per il confezionamento delle dosi e circa 600 euro in contanti. Per i due è scattato l'arresto. Convalidato questo lunedì mattina dal giudice durante il rito direttissimo che si tiene sempre in caso di flagranza di reato. Manette ai polsi anche per un 44enne di Salò – una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine – che è ritenuto responsabile, insieme alla sua fidanzata di razzie di carburante da auto in sosta che si sono verificate l'estate scorsa a Casto, Vestone, Brescia, Lodrino e Marcheno. La tecnica era sempre la stessa: di notte cercavano vetture parcheggiate in luoghi isolati e poi si mettevano all'opera: praticavano un foro al serbatoio col trapano e succhiavano via tutta la benzina. Gli ignari proprietari la mattina si ritrovava con l'auto a secco. A partire dalla prima denuncia i Carabinieri hanno ricostruito ben otto episodi anche se la sensazione è che siano molti di più e mai denunciati perché considerati di lieve entità. I due responsabili erano stati già identificati e denunciati alla Procura di Brescia per un primo episodio, risalente agli inizi di agosto, grazie ad un caso fortuito: nel corso di un normale controllo stradale, una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Salò aveva controllato la loro vettura e aveva trovato l’uomo alla guida nonostante avesse la patente sospesa; nel bagagliaio aveva taniche, tubi e trapano che avevano insospettito i militari. Da quel momento è partita una ricerca minuziosa sul territorio per trovare i riscontri, anche visitando i meccanici del territorio per accertare quante persone avessero avuto quel problema. Alla chiusura delle indagini l'arresto dei due. Nella loro abitazione c'era tutto il necessario per i colpi. In attesa di processo l'uomo di trova ai domicilari, la donna aspetterà il giudizio in libertà.
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