REGIONE RICONOSCE IL BIO-DISTRETTO VALLE CAMONICA
Buone notizie per il Bio-Distretto Valle Camonica che è stato riconosciuto ufficialmente da Regione Lombardia ai sensi della legge nazionale sull’agricoltura biologica. Ad annunciarlo l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi che ha sottolineato come questo sia un passo in avanti nel favorire la crescita del settore biologico. Il Bio-Distretto camuno da oggi avrà così il titolo per essere inserito nel Registro Nazionale del Ministero dell’Agricoltura e potrà introdurre tante azioni per lo sviluppo e il rafforzamento delle aziende e la condivisione di saperi, tecniche e attrezzature, facendo sistema, il tutto per migliorare la commercializzazione dei prodotti, ma anche per favorire la formazione professionale. Il Bio-Distretto della Valle Camonica (secondo Distretto Biologico regionale dopo quello della Valtellina) ha sede a Cerveno ed è un'associazione senza scopo di lucro che opera tra 41 Comuni della provincia di Brescia e 4 della provincia di Bergamo, all'interno della Riserva della Biosfera 'Valle Camonica - Alto Sebino', comprendendo l'intero territorio del bacino superiore del fiume Oglio con una superficie agricola totale di oltre 17.000 ettari, dei quali circa 580 certificati biologici. Al Distretto aderiscono 82 soggetti, tra questi imprenditori agricoli e di filiera, associazioni ed enti pubblici e per la valorizzazione dei prodotti, associazioni di consumatori, cooperative sociali e il Consorzio di tutela del formaggio Silter DOP. Le principali produzioni bio sono rappresentate da cereali di montagna (frumento, grano saraceno, segale) farine e pasta integrali, latte e derivati, una da vino, olio extravergine, miele, polline, erbe officinali, piccoli frutti, succo di mela e confetture. Uno degli obiettivi primari previsti dal Piano quinquennale di attività è di aumentare di almeno il 10% la superficie certificata in questo territorio che rappresenta la vallata prealpina e alpina più estesa della Lombardia e che conserva una forte valenza naturalistica, paesaggistica e di agrobiodiversità. Saranno previste azioni mirate come lo sviluppo della filiera dei cereali, con la destinazione di terrazzamenti alla cerealicoltura e la produzione di farine e di pane e il rafforzamento della filiera apistica. Verrà inoltre aperto uno sportello di orientamento per gli operatori biologici e supporto alla certificazione.
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