INONDAZIONE ARDESIO: “NO ALL’ARCHIVIAZIONE”

Erano le 6.50 del 5 aprile 2023, un boato riversò a valle 15 mila metri cubi di acqua, trascinando con se fango, sassi e alberi, finiti in alcune abitazioni di Ardesio, lasciando isolate 71 persone. A generare il tutto il cedimento del muro del canale di adduzione che alimenta la centrale idroelettrica di Ludrigno. «Non è responsabilità di nessuno», queste le conclusioni del pm Letizia Ruggeri, che ha chiesto l’archiviazione del fascicolo a carico di ignoti per inondazione colposa. Un gruppo di dieci persone però si è opposto chiedendo una perizia, mentre il gip Stefano Storto è ancora in riserva. A questo però si aggiunge un fascicolo più recente, identico per argomento, con un’altra richiesta di archiviazione del pm Ruggeri e le medesime motivazioni, In questo caso è con due indagati. quattordici proprietari del condominio Residenza Noce lotto 2 hanno allegato la consulenza di un geologo, individuando la colpa del cedimento a carico del legale rappresentante di Enel Green Power, proprietaria della centrale, e del responsabile dell’impianto di Ludrigno. Chiara da parte del gruppo l’opposizione alla richiesta di archiviazione alla quale si aggiunge lil sollecito per nuove indagini. Sarà anche in questo caso il Gip a decidere. Il pm conclude affermando che l’analisi delle carte fornite dall’ufficio tecnico del Comune di Ardesio e dalla direzione di Enel Green Power “non ha consentito di attribuire responsabilità ad alcuno per l’accadimento, nemmeno sotto forma di negligenza, imprudenza o perizia”. Motiva che il canale venne “regolarmente ispezionato nel corso degli anni”, che le perdite di acqua nel 2013 furono “prontamente risolte tramite interventi di messa in sicurezza”. Sta di fatto che ad ora restano due famiglie sfollate e due isolate, di cui una con bisogno di assistenza infermieristica. “L’Enel, commenta il sindaco ha dato le automobili e ogni tanto con l’elicottero fa arrivare il cibo per gli animali”.

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