IL GRIDO D’AIUTO DEI CARCERATI

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Hanno scritto di nuovo alle istituzioni, alle massime cariche dello Stato, alla politica. Non avendo avuto risposta si rivolgono anche alla stampa. I detenuti che a Canton Mombello si impegnano per promuovere strategie di dialogo costruttivo, che si sono uniti nel gruppo MIR, ovvero Manifestiamo Insieme Responsabilmente, cercano in questo modo di “rendersi visibili al di fuori delle mura”. Le tradizionali forme di protesta – come spiegano i detenuti in una delle tre lettere che dal 2022 ad oggi hanno inviato alle istituzioni - ovvero lo sciopero della fame, la battitura, lo sciopero del carrello, non solo non sono efficaci ma sarebbero “da irresponsabili”. “Abbiamo bisogno di aiuto- scrivono – ma vogliamo ottenerlo dimostrando responsabilità e maturità”. Dimostrare insomma che le proteste violente non sono l’unico modo per essere notati ed ascoltati, è un altro degli obiettivi, ma per raggiungerlo serve che le istituzioni ascoltino i racconti che i detenuti fanno della loro condizione in carcere ed intervengano contro il problema del sovraffollamento. 15 detenuti per un solo bagno, l’aria irrespirabile, la mancanza di spazi, condizioni di scarsa igiene, mancanza di personale per fare fronte alle esigenze soprattutto dei detenuti fragili. Sono le condizioni alla base dei numerosi suicidi avvenuti in carcere in soli cinque mesi e mezzo dall’inizio dell’anno. Sono condizioni che aumentano la sofferenza, la rabbia, distruggono la dignità, la speranza e che rendono difficile anche il lavoro degli Agenti per la sicurezza e del personale sanitario che operano all’interno del carcere. “Sì certo,- si legge in una delle lettere rimaste inascoltate – alcuni di noi meritano di stare in carcere, hanno commesso reati, è altresì verosimile che, questa mancanza pressoché totale, di umanità nei confronti dei carcerati, non è forse pari a commettere dei reati?”. “Tutti possono sbagliare – si legge ancora – “ma il carcere deve essere impostato per rieducare, non per toglierci di mezzo”. L’ultima lettera, datata 17 luglio, si chiude come le precedenti: “Non chiediamo regali, ma solo di portare a termine la nostra condanna dignitosamente.” Come denuncia Sinistra Italiana Brescia in occasione del flash mob del 18 luglio davanti alla Carceri Bresciane, le carceri italiane sarebbero sovraffolate al 130% con 61 mila detenuti rispetto ai 51 mila posti ufficiali, e Canton Mombello sarebbe sovraffollato al 210% con alcune celle in cui non sarebbero garantiti – si legge nel comunicato – 3 mq calpestabili per ogni persona tanto che i suicidi ad oggi sarebbero saliti a 58. Pochi giorni fa, il 12 luglio, la commissione speciale di Regione Lombardia dedicata al tema carceri, ha fatto visita a Canton Mombello, dando seguito all’incontro dei mesi precedenti. La Regione ha in programma un intervento di 2 mln di euro per ampliare la struttura che è datata e ha bisogno anche di manutenzioni. Sul tavolo anche il tema del sovraffollamento e della carenza di personale. La commissione ha annunciato di aver chiesto al Governo di accelerare la realizzazione degli interventi che hanno già la copertura economica grazie a fondi governativi.

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