OPERAIO MUORE DOPO 10 GIORNI DI COMA

Si stava occupando della manutenzione di un aspiratore, era salito su un soppalco per controllarlo, quando – per ragioni ancora da accertare – è precipitato da un’altezza di 4 metri. Immediata la chiamata ai soccorsi, giunti al civico 23 di Via Mameli a Gardone Valtrompia, sede del Banco Nazionale di prova per armi da fuoco portatili e il ricovero alla Poliambulanza. Non sono però bastate le cure prestate dal personale sanitario e neppure un delicato intervento chirurgico alla testa per salvare la vita del 53enne Paolo Gatta, spirato nel nosocomio bresciano dopo 10 giorni di coma farmacologico. Fatale per l’operaio la frattura di alcune vertebre e il forte trauma cranico riportato nella caduta avvenuta lo scorso lunedì 12 agosto.  La notizia della sua scomparsa, avvenuta questo mercoledì ha avuto un vasto eco in Valtrompia, dove Paolo Gatta era molto conosciuto, sempre pronto a prestare il suo tempo in favore del prossimo, tanto che aveva assunto il ruolo di presidente della Cirenaica, associazione gardonese impegnata sul fronte sociale e faceva parte anche del gruppo comunale di Protezione Civile. Il 53enne lascia la moglie e due figli. Immediata anche la replica di Antonio Ghirardi, segretario generale della Fiom di Brescia per l’ennesima morte bianca  «Siamo di fronte a un inarrestabile stillicidio di infortuni sul lavoro in provincia – ha commentato - Ora attendiamo che gli organi competenti facciano luce sull’accaduto».

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