DAL 2005 SCOMPARSI 2600 NEGOZI IN BERGAMASCA
In vent’anni, dal 2005 a oggi, in Bergamasca sono spariti precisamente 2.598 i negozi di vicinato, mentre l’anno in corso, è stato il peggiore, così raccontano i numeri dell’ultimo bollettino redatto dall’Osservatorio regionale del Commercio. A risentirne in modo meno marcato sono le città della Pianura, in netta difficoltà invece nelle valli. Treviglio, fa registrare un dato positivo, qui le attività sono aumentate passando da 425 a 432. Clusone, quarta città della provincia per numero di negozi, ha fatto registrare un calo consistente: da 290 a 200 in vent’anni. Pressochè immutato il numero di negozi alimentari, 28 allora e altrettanti oggi, mentre per gli altri generi il crollo è stato evidente da 255 a 162. "I dati regionali pubblicati confermano la tendenza per noi già evidente e quasi sempre in concomitanza con l'alternanza dei cicli economici ha commentato Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo. il commercio sta retrocedendo nei centri storici a fronte di aperture di medie superfici nelle aree periferiche. Le nuove superfici fanno concorrenza alle grandi strutture che ,dopo la saturazione degli anni scorsi, sono in calo da quasi 10 anni. Nei negozi di vicinato perdono sia il settore non alimentare, soprattutto le merceologie più diffuse, come abbigliamento e calzature, ma nelle nostra provincia anche quelli alimentari, come confermano i nostri dati Confcommercio Bergamo per settore, presentati nei giorni scorsi. Per quanto riguarda le medie strutture di vendita, l'andamento evidenzia un calo fino a quasi 10 anni fa, dovuto alla chiusura di negozi di medie dimensioni nell'ambito dei centri storici, mentre negli ultimi anni la crescita fuori dai centri abitati è continua".
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