MENO INVERNO PIU' ESTATE PER IL TURISMO?

Ottimizzare le potenzialità turistiche del territorio, sviluppando una riconversione capace di trasformare il turismo montano invernale, che va via via accorciando la sua periodicità, a seguito della scarsa presenza di neve, in un turismo più tipicamente estivo, potendo contare su quanto di generoso offre la natura nelle nostre valli. Quella attuale pare essere una primavera in anticipo, o un autunno non ancora finito. Quest’anno infatti l’inverno sembra proprio non essersi fatto vedere. Bastava osservare come gennaio sia stato un mese piuttosto mite, con diversi episodi di Föhn che hanno portato per alcune ore le temperature a toccare anche i 18 gradi. Giornate insolitamente calde considerato che la media storica del periodo è di circa 5/6 gradi in meno. Inoltre non è piovuto e non accenna a farlo. Una tendenza, che pare essere destinata a proseguire. L'acqua però in tutto questo gioca sicuramente un ruolo primario, come sottolineato da Giovanni Zambonelli presidente ASCOM Bergamo. Gli ultimi dati relativi al turismo in bergamasca, ci consegnano un volume di presenze e affari degne di territori vocati all’accoglienza. «il miglior agosto degli ultimi vent’anni in città» avevano titolato i media bergamaschi riferendosi alla passata stagione estiva e non è andata diversamente in provincia, con i 200 mila villeggianti sulla sponda orobica del Sebino (in aumento rispetto all’anno precedente); il 10% di turisti in più tra val Seriana e Val di Scalve, e le migliaia di “pendolari” del turismo in molte altre località. Insomma, Bergamo è la seconda «generatrice» di ricchezza turistica della Lombardia, con un movimento superiore ai 2 miliardi di euro.

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