PSA: SERVONO OLTRE 50 MLN DI EURO

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Servono almeno 50 milioni di euro per contrastare l'emergenza della Peste Suina Africana (Psa), che sta minacciando un settore strategico dell'agroalimentare italiano. E’ l’appello lanciato dal presidente Ettore Prandini all’incontro “Difendere la zootecnia per difendere l’agricoltura”, organizzato dalla Coldiretti per l’inaugurazione della Fazi di Montichiari, la più importante manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento. Un’occasione per fare una panoramica sul difficile momento della Fattoria Italia, colpita da una serie di emergenza tra Psa, malattia della lingua blu e aviaria, con un bilancio che sino ad oggi parla di centomila maiali, quasi quarantamila pecore e oltre centottantamila tacchini abbattuti, secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei dati del Bollettino epidemiologico. Un impatto devastante sui bilanci degli allevamenti nazionali, che mette a rischio un settore che vale oltre 55 miliardi di euro e rende necessaria la messa in campo di misure immediate: non solo la collocazione delle barriere autostradali per fermare i cinghiali, principali vettori del virus, e il depopolamento, già disposte dal Governo, ma anche l'erogazione immediata degli indennizzi agli allevamenti colpiti per evitare gravi danni economici. L’edizione di quest’anno della Fiera è stata la prima senza la presenza di maiali, mucche e pecore, in “lockdown” volontario per precauzione. Le stalle vuote alla fiera zootecnica di Montichiari, testimoniano il difficile momento che la zootecnica sta vivendo, su cui si sono confrontati questo sabato anche il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani (in colegamento), il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il Commissario straordinario alla peste suina africana Giovanni Filippini. Le regioni più colpite dalla diffusione della peste suina africana sono la Liguria, l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Piemonte, con quasi centomila maiali abbattuti ai quali si aggiungono i problemi legati alla mancata movimentazione degli animali. A pesare sugli allevamenti di mucche e pecore è, invece, la Lingua Blu con oltre quattromila focolai attivi, di cui circa i ¾ attivi in Sardegna, anche se la situazione è pesante anche in Piemonte e Lombardia, oltre che in Calabria. A preoccupare c’è anche la recrudescenza dell’aviaria, che sta interessando le regioni della Lombardia, dell’Emilia Romagna e del Veneto, con l’abbattimento di circa 180mila tacchini.

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