Accoltellamento Provaglio: continuano le indagini

L’indagine per ricostruire cosa è successo la notte di Capodanno a Provaglio d’Iseo è ancora in corso. Ci sono molte testimonianze da ascoltare, molte versioni da accertare. Quello che gli inquirenti stanno cercando di capire, è il contesto nel quale è avvenuto l’omicidio di Roberto Comelli. Il legale che rappresenta la famiglia del 42enne accoltellato al petto intorno alle 4 del mattino, ha chiesto alla Procura di ascoltare anche il nipote della vittima che avrebbe assistito ad un primo pestaggio dello zio avvenuto intorno alle 23.00 fuori dalla sala civica in cui era in corso la festa privata, e due amiche del figlio 18enne della vittima che avrebbero riferito – ci sarebbe agli atti anche un messaggio vocale - di essersene andate dalla festa spaventate dopo che uno dei presenti avrebbe mostrato una pistola. Un tavolino in strada rotto, pare lanciato da una finestra, sarebbe un altro elemento che farebbe pensare ad una festa di Capodanno tutt’altro che tranquilla. Il 42enne Roberto Comelli si sarebbe presentato alla festa privata una prima volta intorno alla 23, forse per cercare il figlio e il nipote, ma sarebbe stato picchiato e allontanato. Sarebbe stato proprio il nipote accorso a portare via lo zio che quindi ha proseguito la serata a Timoline con i genitori della fidanzata del figlio e altri amici, fino a quando, attorno alle 4, è tornato alla festa, pare sotto effetto dell’alcol, per cercare il figlio ed è a questo punto che la situazione è degenerata. E’ nata una lite con alcuni ragazzi presenti alla festa, tra loro il barista 19enne di Prevalle Matias Pascual che ha ammesso davanti al Gip, dopo essersi costituito, di essersi sentito spaventato e minacciato dal 42enne, di aver afferrato un coltello da cucina e di aver sferrato il colpo per poi scappare, senza essersi reso conto di aver ucciso una persona: avrebbe raccontato di averlo scoperto qualche ora dopo in Internet. Cosa sia successo esattamente tra il gruppo di ragazzi e la vittima, è quello che gli inquirenti stanno cercando di capire, con l’aiuto di numerose testimonianze. Il 19enne avrebbe detto agli inquirenti che il 42enne avrebbe provato più volte a entrare nella sala affittata per il Capodanno e avrebbe provato a staccare la corrente. Durante gli interrogatori, il giovane avrebbe ribadito di essersi sentito minacciato e di aver avuto paura. Gli amici e i parenti della vittima però chiedono di fare luce sulla vicenda dai contorni ancora confusi. L’autopsia sulla salma del 42enne verrà effettuata martedì.

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