Mamadi Tunkara ucciso per gelosia

Sadate Djiram 28enne del Togo, preso sabato 4 gennaio al confine con la Svizzera, ha confessato la brutale uccisione di Mamadi Tunkara, addetto alla vigilanza del Carrefour di via Tiraboschi a Bergamo. L’autore dell’accoltellamento, voleva che Mamadi ammettesse la frequentazione con la sua ex. “Ammettilo che stai con lei”, aveva intimato, poi gli insulti fino ai fendenti mortali. Iniziava quindi la fuga di Sadate, prima vagando per Bergamo, poi in serata sul treno per Milano e, da lì, su un altro convoglio alla volta di Lugano. Il fuggitivo finiva però per essere bloccato a Chiasso dalla polizia elvetica durante un controllo di routine. Trovato senza documenti e senza sapere fosse pericoloso, veniva consegnato ai colleghi italiani di Como. Un rapido confronto permetteva agli agenti di verificare chi fosse il fermato. Sarebbe stato lui, 28enne incensurato - a uccidere, il pomeriggio prima, il trentaseienne del Gambia. Movente la gelosia, come ha confessato in questura, dove gli è stato formalizzato il fermo per omicidio volontario. Sadate era convinto che la sua compagna – un’italiana che l’aveva ospitato in casa per qualche mese, da quando si erano conosciuti dopo l’arrivo a Bergamo, dopo aver interrotto il rapporto, avesse iniziato una relazione proprio con Mamadi. Durante la conferenza stampa sono state evidenziate le diversità tra i due cittadini stranieri: Mamadi decisamente integrato, lavoratore ammirato da tutti, mentre il suo assassino, un giovane richiedente asilo, incensurato, che si dava da fare e che aveva intrecciato una relazione con la donna, divenuta per lui la presunta compagna della vittima.

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