BRESCIA CROCEVIA DEL NARCOTRAFFICO

Brescia crocevia della droga, soprattutto cocaina, proveniente dall'Olanda, smistata nella nostra provincia e poi distribuita anche nelle province di Bergamo, Milano, Parma, Brindisi, Savona, Como, Cosenza, Forlì-Cesena ed Alessandria. Grazie all'operazione Metropolis i carabinieri di Brescia hanno sgominato i due sodalizi albanesi che gestivano il narcotraffico. L'operazione – portata a termine dai carabinieri di Brescia d’intesa con la Procura della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia ha portato all'esecuzione di 39 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brescia nei confronti di 39 soggetti, di cui 32 di nazionalità albanese. 33 persone sono state catturate grazie alla collaborazione dell'Interpol e della polizia Albanese. Le indagini come anticipato, hanno consentito di ricostruire e smantellare due sodalizi criminali di matrice balcanica che si erano insediati nella provincia di Brescia da dove importavano sul territorio nazionale, grazie a ramificazioni estere, rilevanti quantitativi di cocaina proveniente dal nord Europa che venivano poi smistati in quasi tutto il territorio nazionale. Le varie partite di stupefacente viaggiavano su una vera propria “rotta europea della droga” tracciata dai trafficanti: Olanda-Germania-Italia; per i trasporti le organizzazioni disponevano di una di una “flotta tecnologica di mezzi” composta da numerose autovetture, tutte con vani appositamente ricavati nella carrozzeria, alcuni dei quali azionabili solo meccanicamente o con dispositivi a distanza, che venivano installati da meccanici esperti in Albania oppure in Olanda. La scoperta dei “marchingegni” ha consentito l'arresto in flagranza di 19 persone - oltre alle 39 oggetto dell’ordinanza - e di sequestrare 15 chilogrammi di cocaina e una pistola. I personaggi coinvolti, dunque, erano particolarmente pericolosi. Impressionante la regolarità, accertata nel corso dell’indagine, con cui venivano organizzate le importazioni di stupefacente, in media una ogni 20/25 giorni, non si fermavano neppure dopo gli arresti. I soldalizi praticamente si riorganizzavano. La caratura criminale dei soggetti indagati si rileva dal continuo controllo degli autoveicoli e dalla regolarità con cui gli stessi venivano sottoposti ad accurata bonifica. I vertici dell'organizzazione dimoravano stabilmente in Olanda ed Albania: gli affiliati al distaccamento “Bresciano” inoltravano gli ordini rigorosamente con telefoni BlackBerry PGP, che non sono intercettabili, e non venivano mai inoltrati direttamente ai fornitori in Olanda, ma tramite i sodali stanziati in Albania, che erano anche i collettori finali verso cui venivano fatti confluire gli ingenti guadagni. L'indagine ha preso il via da mirati servizi contro lo spaccio durante i quali sono stati arrestati 4 spacciatori che operavano a Brescia 2. Con una serie di mirate indagini, approfondimenti, controlli i carabinieri sono riusciti a ricostruire la rete e a smantellarla.

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