FRODE FISCALE, SEI DENUNCE
Sei persone denunciate, frode fiscale da quasi un milione di euro smascherata e beni per oltre 150 mila euro sequestrati. Riguarda un'impresa della Valle Seriana l'ultima brillante operazione degli uomini della Guardia di Finanza di Clusone – guidati dal luogotenente Stefano Slavazza – in tema di lotta all'evasione fiscale. Tutto è scaturito da semplice verifica fiscale un'impresa di Rovetta che opera nel settore della fabbricazione di strutture e parti assemblate metalliche. Controllando i periodi d'imposta che vanno dal 2014 al 2016 i militari della fiamme gialle non è sfuggito che qualcosa non andava. Infatti hanno scoperto che per non versare al fisco il dovuto l'azienda metteva a contabilità costi non inerenti l'impresa, alcuni di questi addirittura inesistenti. Queste operazioni erano avvallate da due società "cartiere" – cioè create appositamente solo sulla carta per emettere fatture false – una con sede a Pisogne, l'altra con sede a Lovere. La società di Rovetta utilizzava queste altre aziende per abbattere i costi e quindi la base imponibile sulla quale vengono calcolate le imposte da versare. Le indagini della guardia di finanza di Clusone hanno permesso di accertare un'evasione per circa 900 mila euro di imposte dirette e 130 mila euro di IVA. Gli uomini del luogotente Slavazza hanno chiesto – ed ottenuto – il sequestro dei 153 mila euro sul conto corrente del titolare dell'azienda, un imprenditore di Clusone, ritenuti il profitto dell'evasione. Il sequestro è stato chiesto dalla titolare dell'inchiesta la dottoressa Carmen Santoro sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo – su esplicita proposta dei finanzieri di Clusone – al GIP, la dottoressa Ilaria Sanesi che ha emesso il provvedimento. I soldi sono confluiti sul fondo unico di giustizia a disposizione dell'autorità giudiziaria. A finire nei guai con una denuncia all'autorità giudiziaria per frode fiscale un 55enne di Clusone – il titolare dell'impresa responsabile di aver utilizzato fatture false nelle dichiarazioni dei redditi ed IVA – ed altre cinque persone tutte di Pisogne, quattro uomini di 38, 39, 40 e 41 anni e una donna di 43 anni, rispettivamente legali rappresentanti (prestanome) e amministratori "di fatto" delle due aziende "cartiere" che hanno emesso le fatture false.
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