MAXI FRODE, NOVE DENUNCE

Fra i beni sequestrati anche una mega villa con 15 stanze e poi terreni, auto, conti correnti, quote societarie. Sono nove le persone denunciate per frode fiscale grazie ad una maxi operazione della Guardia di Finanza di Sarnico. Avrebbero evaso, dal 2013, tasse per oltre 16 milioni di euro, iva per oltre un milione e 700 mila euro. Omesse dichiarazioni fiscali, indebite compensazioni di crediti IVA, distruzione di documentazione contabile sono i principali reati contestati ai nove. Fra loro Giacomo Plebani, 44enne di Foresto Sparso (BG), ritenuto la mente della banda . Era lui l'amministratore di fatto delle tre società MT S.r.l., P.B. S.r.l. e BL SERVICE S.r.l., operanti nel settore edile o della gomma, tutte con sede dichiarata a Milano, ma operanti a cavallo tra il basso Sebino ed il Bresciano, intestate solo formalmente al 74 enne Angelo Benigna ed a sua figlia Lodovica, 44 anni, pure loro di Foresto Sparso. L'indagine è durata mesi, le attività investigative, coordinate dal Dott. Sergio SPADARO, P.M. Della procura di Milano hanno hanno visto gli uomini del luogotenente Stefano Slavazza – comandante della brigata di Sarnico della guardia di finanza – impegni in osservazioni, appostamenti, intreccio di dati, perquisizioni di abitazioni ed uffici. A dare il la all'operazione una segnalazione sul conto del BENIGNA che in vari uffici postali della Val Caleppio e del bresciano prelevata importanti somme di denaro. Messisi sulle tracce dell'uomo i finanziarie hanno raccolto gli elementi necessari a far scattare le indagini e grazie ai pedinamenti i baschi verdi sono arrivati ad una sede operativa delle società occulta a Palazzolo sull’Oglio. Il sistema di frode consisteva nel far sparire le società, dopo un paio d'anni dalla loro creazione e poi crearne di nuove. La continuazione della frode nel tempo, si basava appunto sulla “sostituzione” della società ormai “sfruttata” con una nuova per continuare a gestire gli affari illeciti, che originavano enormi guadagni. Infatti, i lavoratori inizialmente alle dipendenze della MT S.r.l. sono passati alla PB S.r.l. e poi alla “BL SERVICE S.r.l.”. Le aziende, intestate alle due “teste di legno”, avevano come sede dichiarata meri recapiti, non dichiaravano nulla al Fisco, non versavano imposte e contributi grazie ad indebite compensazioni con l’utilizzo di inesistenti crediti d’imposta e poi svanivano in fretta, distruggendo le contabilità aziendali e svuotando giornalmente i conti societari, attraverso il prelievo di contanti da parte di una serie di complici del principale indagato, tutti identificati e denunciati all’Autorità Giudiziaria. A causa della mancanza delle contabilità aziendali, è stato necessario un meticoloso lavoro di ricostruzione dei volumi d’affari e dei redditi da parte degli inquirenti, che hanno dovuto svolgere specifici riscontri presso centinaia di clienti. Oltre ai tre principali artefici della frode, il Plebani, lo "spallone" e sua figlia, sono stati deunciati in concorso anche un 38enne di Palazzolo sull'Oglio, un 33enne di Sarnico, un 47enne di Villongo, un 26enne e un 45enne di Adrara San Martino e un 44enne di Vicenza.

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