LAVORAVANO IN NERO PER UN EURO ALL'ORA

Costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno, in nero, ad un euro all'ora. 8 dei 17 dipendenti di un'azienda bergamasca di Adrara San Martino con sede in provincia di Brescia, a Sirmione, non erano in regola, altri 18 lavoravano in nero nelle proprie abitazioni. Il blitz della guardia di finanza di Sarnico, ai comandi del luogotenente Stefano Slavazza, ha posto fine ad un regime di quasi schiaivitù per i dipendenti di una'zienda che opera nel settore della gomma. 17 dipendenti (di cui 8 non i regola) costretti a lavorare sino a 12 ore al giorno, sette giorni su sette, per uno stipendio di circa 400 euro al mese in base al numero di pezzi che riuscivano a realizzare. L'operazione dei baschi verdi è scaturita dopo mesi di indagini e appostamenti e rientra in un progetto più ampio di contrasto al lavoro in nero ed irregolare che da tempo la guardia di finanza sta portando avanti e non solo sui nostri territori. E durante i controlli, effettuati nei capannoni dell'azienda ad Adrara San Martino gli uomini di Slavazza non solo hanno accertato la presenza di lavoratori non in regola (fra loro anche uno straniero clandestino), ma dalle verifiche dei documenti trovati presso l'azienda hanno accertato che fra i "dipendenti" della ditta vi erano anche 18 persone che lavoravano sempre per conto dell’azienda, totalmente «in nero» a domicilio, cioè presso le proprie abitazioni a Viadanica, Villongo, Adrara San Rocco , Capriolo, Coccaglio, Rovato e Palazzolo sull’Oglio. Il titolare dell'impresa di Moniga del Garda è stato denunciato per aver impiegato in zienda un lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno e l'attività è stata immediatamente sospesa anche se poi, in seguito al pagamento delle sanzioni – oltre 84 mila euro – è stata ripresa. Il fermo scatta quando l'impiego di personale in nero è superiore al 20% della forza lavoro. Dopo l'intervento della guardia di finanza la posizione di sette lavoratori è stata regolarizzata, ovviamento questo non è stato possibile farlo per i 18 che lavorano al proprio domicilio e per lo straniero privo del permesse di soggiorno che è stato denunciato per clandestinità e ne sono state avviate le procedure per l'espulsione. Come detto l'operazione della guardia di finanza di Sarnico rientra in quelle svolte dal Corpo in contrasto al “sommerso da lavoro”, volte ad evitare lo sfruttamento dei lavoratori e a tutelare gli imprenditori che agiscono nel rispetto delle regole che subiscono una concorrenza sleale da chi opera irregolarmente e può in tal modo offrire merci e prestazioni a prezzi inferiori.

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