Torna a Travagliato il teatro dialettale
Promuovere il teatro dialettale attraverso una selezione di spettacoli realizzati da compagnie provenienti da diverse regioni d’Italia. È l’obiettivo del Festival Nazionale del Teatro Dialettale, in programma dal 1° marzo al 17 maggio al Teatro ‘Pietro Micheletti’ di Travagliato). L’iniziativa, nata nel 2000 da un’idea del direttore artistico Maria Teresa Scalvini nell’ambito del progetto culturale ‘Leonessa D'Oro’, è stata presentata a Palazzo Lombardia. Ricco il cartellone di spettacoli previsti per l’edizione 2025, rappresentazioni in grado di valorizzare i diversi territori, restituendo tutta la ricchezza delle tradizioni culturali e linguistiche presenti in Lombardia e in altre regioni italiane. Tra le rappresentazioni, ad esempio ‘Chè comande mé’, una commedia in dialetto bresciano portata in scena dalla compagnia ‘Teatro 7 Luigi Braga’ di Calvisano (Brescia) sabato 26 aprile, ma anche il testo in dialetto milanese ‘Chi l’è che ghe l’ha’, che verrà recitato dalla 'Compagnia dei giovani’ di Milano, sabato 5 aprile. Il 10 maggio sarà invece la volta della compagnia veneta ‘Chioggia Teatro Novo' impegnata nell'allestimento della commedia 'I rusteghi' di Carlo Goldoni. Il dialetto torna così sul palco, torna ad essere risorsa viva, non solo del passato, ma capace di parlare al presente e al futuro, creando ponti tra generazioni. Nato in origine come uno spazio di confronto per le compagnie teatrali dialettali della provincia di Brescia, il festival, che ha ottenuto fin dalla prima edizione il patrocinio di Regione Lombardia e della Provincia di Brescia, è poi cresciuto, trasformandosi, grazie al grande successo registrato, nel ‘Festival Nazionale della Commedia Dialettale’. Un’ulteriore evoluzione è stata poi l'apertura della manifestazione a diversi generi teatrali grazie alla quale l’evento è diventato un appuntamento di respiro nazionale dedicato al teatro dialettale nel suo complesso. Dal 2017 è iniziata così la collaborazione con le Federazioni Nazionali del Teatro, mentre dal 2020, sono stati introdotti anche gli atti unici. Oggi il Festival è un punto di riferimento per chi ama il teatro dialettale; un’occasione per riscoprire le lingue e i dialetti, per creare legami tra artisti e comunità, attirando visitatori da tutta Italia.
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