ZONA ROSSA: SCONTRO CONTE- FONTANA
La mancata chiusura di Nembro e Alzano nella prima settimana di marzo, con la relativa istituzione della Zona Rossa è all'origine dello scontro tra Governo e Regione. “Se la Lombardia avesse voluto, avrebbe potuto decretare i due comuni seriani Zona Rossa”, lo scrive sul quotidiano on line Tpi.it il premier Giuseppe Conte, che continua “Se la Regione Lombardia avesse ritenuto che la creazione di nuove zone rosse andasse disposta prima, con riguardo all’intero territorio regionale o a singoli comuni, avrebbe potuto tranquillamente creare “zone rosse”, in piena autonomia”. “Si fa presente - conclude Conte - che le Regioni non sono mai state esautorate del potere di adottare ordinanze contingibili e urgenti. Al pari di quanto hanno fatto altre Regioni - come il Lazio, la Basilicata e la Calabria, nei cui territori, con ordinanza, sono state create “zone rosse” limitatamente al territorio di specifici comuni”. “Al di là del fatto che ammesso che ci sia una colpa, la colpa eventualmente è di entrambi, io non ritengo che ci siano delle colpe in questa situazione”, replica il governatore Attilio Fontana a stretto giro video da Palazzo Lombardia. “Forse su Alzano si sarebbe potuto fare qualcosa di più rigoroso ma dopo che era stata istituita una zona rossa”, in tutta la Lombardia “noi non avevamo neanche da un punto di vista giuridico modo di intervenire”. In questo rimpallo di responsabilità Conte, a distanza, precisa: “Non l’ho fatto per polemica e non voglio ricercare le responsabilità di altri. Ho bisogno della collaborazione di tutti, governatori e sindaci. Mi è stato chiesto se il governatore della Lombardia poteva assumere ordinanze più restrittive e abbiamo risposto che non abbiamo impedito di farlo, lo hanno fatto altri governatori”. Lo scontro si accende e da Milano arriva un affondo deciso: “A fronte della mappatura della diffusione del contagio, Regione Lombardia il 3 marzo ha reiterato, fra le altre, la richiesta di istituire una zona rossa per Nembro e Alzano, attraverso il Comitato Tecnico Scientifico di supporto a Palazzo Chigi che condivideva tale valutazione, inoltrandola al Presidente del Consiglio e al ministro della Salute” si legge in una nota. “L’8 marzo il Governo ha deciso con proprio decreto - quello che ha generato il drammatico esodo notturno dalla Lombardia - di istituire la zona rossa in tutta la regione, superando ogni decisione relativa a Nembro e Alzano e cancellando quella di Codogno”, istituita il 23 febbraio. Un rimpallo di responsabilità tra Milano e Roma sulla chiusura dei due paesi, ma che nella sostanza non offre nessuna risposta certa, se non l'avvio di una bagarre politica che vede la Lega difendere la posizione di Regione Lombardia.
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