ZONA ROSSA, CONTE SENTITO COME TESTIMONE

Il procuratore facente funzioni Maria Cristina Rota i pm del pool e i collaboratori della polizia giudiziaria sono nella capitale per una tre giorni di fuoco, che avrà il suo culmine venerdi 12 Giugno, quando saranno sentiti, come persone informate sui fatti, il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e quello della Salute Roberto Speranza. La questione riguarda la mancata istituzione della zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo, facenti capo alla mega inchiesta bergamasca sull’epidemia di Covid-19. Una missione finalizzata a cercare gli elementi capaci di far rientrare all’ultimo momento una decisione che ai primi di marzo sembrava già adottata, con i militari dell’Esercito e dell’Arma dislocati in un albergo di Osio Sotto e pronti a cinturare i due paesi. A fine maggio il governatore lombardo Attilio Fontana e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, convocati a Bergamo per essere sentiti come testimoni, avevano ribadito che sulla questione Milano aveva fatto un passo indietro sapendo che il governo aveva già mobilitato i soldati, pur avendo la Regione la facoltà di intervenire autonomamente, come riporta la legge 833 del 23 dicembre 1978. “Riferirò doverosamente tutti i fatti di mia conoscenza - ha commentato ieri il presidente del Consiglio -. Non sono affatto preoccupato, non è arroganza né sicumera. Non commento le parole del procuratore: ci confronteremo venerdì in piena serenità. Abbiamo cercato di fare il possibile. Ben vengano tutte le inchieste”.

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