NIENTE INDAGINI SULLA ZONA ROSSA

Niente indagini sulla zona Rossa .Per la Procura di Bergamo sono decisioni politiche sulle quali la magistratura di Bergamo non può mettere becco, le competenze spetterebbero a Milano o Roma, dove furono prese le decisioni. I Nas di Brescia sono rimasti per l'intera giornata di mercoledì in Regione. I militari si sono presentati negli uffici dell' assessorato all'Welfare, dove domenica 23 Febbraio dal direttore partì l’ordine di riaprire il pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo, chiuso per poche ore. Sono due le inchieste per epidemia e omicidio colposo aperte dal procuratore facente funzione Maria Cristina Rota, la seconda riguarda i 1.998 morti nelle 65 Rsa bergamasche dal 1° gennaio agli ultimi giorni di aprile. Per quanto riguarda la prima si cerca di ricostruire quanto accadde in quel convulso pomeriggio, in cui arrivarono i tamponi positivi dei primi due contagiati in Bergamasca, Agli atti della Procura è finito anche il rapporto richiesto dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e firmato da Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Bergamo Est, da cui dipende l’ospedale di Alzano Lombardo. Un documento in cui si scrive che l’Asst ha sempre deciso sulla base di indicazioni regionali e nel quale si racconta come i primi pazienti, giunti in ospedale fra il 13 e il 22 febbraio e ricoverati in Medicina generale per polmonite e insufficienza respiratoria acuta, non furono classificati come contagiati da Covid-19 perché “nessuno in quel periodo presentava le condizioni previste dal ministero della Salute per la definizione di caso sospetto”. Sulla mancata apertura della zona rossa tra Alzano e Nembro, protagonista di un rimpallo di responsabilità tra Governo e Regione, la Procura di Bergamo non ha alcuna competenza.

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