POOL DI PERITI PER LA ZONA ROSSA

Un collegio di periti dovrà partire dai dati di quattro mesi fa e stabilire un eventuale nesso causa-effetto tra la scelta della mancata istituzione della zona rossa, nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo e l’incremento esponenziale di contagiati da Covid19 che si registrò in quel periodo. La Procura di Bergamo si è affidata quindi a un pool di esperti che dovrà analizzare l’andamento dei dati epidemiologici all’inizio di marzo. La perizia verrà inserita tra gli atti dell’inchiesta che il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota – rientrata da Roma dopo aver sentito quali persone informate sui fatti il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro della Salute Roberto Speranza – sta portando avanti per stabilire se la decisione relativa alla mancata istituzione possa configurarsi come reato e, nel caso, procedere con le iscrizioni di eventuali indagati. Al momento, per volontà della Procura, non è dato sapere il nome dei consulenti. Cinque giorni dopo, il 9 marzo, data in cui è entrato in vigore il decreto del Presidente del Consiglio che poneva tutta l’Italia in quarantena, i contagiati a Nembro erano 107, ad Alzano 55. In tutta la Bergamasca i positivi al Covid-19 erano 1.245. “La questione è complessa e sarà approfondita all’esito della ricostruzione in fatto”. Questa la sintetica dichiarazione rilasciata ieri dal pm Rota. Ora cosa accadrà sul fronte delle indagini? Con la settimana che si apre, in contemporanea all’avvio delle analisi dei dati da parte del pool incaricato dalla Procura, i magistrati dovranno passare al setaccio le dichiarazioni raccolte a Palazzo Chigi, ma anche dai vertici di Regione Lombardia,

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