UN ANNO FA: LA VIGILIA DELLA PANDEMIA
Era il 21 febbraio 2020, quando poco dopo la mezzanotte, veniva ufficializzato il primo caso di infezione al Sars-Cov-2, si trattava di un 38 anni ricoverato all'ospedale di Codogno. Nel giro di un mese gli ospedali sono al collasso, l'Italia è in lockdown e il motore produttivo del Paese si spegne. Un bilancio ad oggi impressionante quasi 3 milioni di contagi accertati e oltre 95mila vittime. Domenica 23 Febbraio vengono accertati i primi casi all’ospedale Pesenti-Fenaroli di Alzano Lombardo. La struttura chiude e riapre nel giro di poche ore. La ValleSeriana versa in condizioni critiche. Sono Nembro e Alzano i centri maggiormente colpiti, anche se lunedi 24 Febbraio 2020 la gente del posto così si raccontava ai nostri microfoni. I casi si moltiplicano di giorno in giorno ma nel cortocircuito tra Regione Lombardia e il governo la Zona Rossa resta un’ipotesi. 300 militari tra carabinieri ed Esercito vengono spediti a Bergamo, in attesa dell’ordine che circoscriverebbe il territorio più infetto del Paese. Ma il via libera non arriverà mai. L’11 marzo il governo annuncia il lockdown. Arriva anche lo stop ai funerali: i contagiati soffrono da soli negli ospedali al collasso, muoiono da soli, senza un ultimo saluto. Il paese si ferma. Nella Bergamasca non c’è più posto per le bare. Il 28 marzo è il giorno più nero: i camion dell’Esercito trasportano una settantina di salme fuori regione per la cremazione.Il 26 aprile arriva il primo Dpcm che prevede un allentamento delle misure. Il 4 maggio è possibile incontrare i congiunti. Inizia la Fase 2.11 Giugno cadono le ultime restrizioni e il paese entra nella Fase 3. Meno di due mesi più tardi, dopo la riaperture delle scuole chiuse il 5 febbraio, la curva è in netta ripresa e il 13 ottobre si è nel pieno della seconda ondata. E' il 3 Dicembre, il giorno più funesto della pandemia: 993 morti in 24 ore. Il resto è storia dei giorni nostri, una storia condivisa con un virus che pur picchiando duro, sembra fare molta meno paura.
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