OSPEDALE CHIUSO E RIAPERTO, 5 INDAGATI
In Regione e negli uffici dell’Asst Bergamo Est di Seriate in cerca di atti utili a ricostruire ciò che accadde il 23 Febbraio scorso e nei primi giorni dell'emergenza Covid, quando vennero prese decisioni quali la chiusura e riapertura nel giro di poche ore del pronto soccorso dell'Ospedale di Alzano Lombardo. Così gli investigatori della Guardia di Finanza di Bergamo hanno acquisito il contenuto di cellulari ed e-mail di coloro attorno ai quali erano ruotate determinate decisioni. L’inchiesta per epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni colpose da Covid, fa capo alla Procura di Bergamo e conta 5 indagati, la loro iscrizione risale ai mesi scorsi, ma è emersa soltanto ieri.I nomi dei 5 compaiono sul decreto di acquisizione atti firmato dal procuratore Antonio Chiappani e dall’aggiunto Maria Cristina Rota. Si tratta di Francesco Locati, dg dell’Asst Bergamo Est da cui dipende l’ospedale di Alzano; di Roberto Cosentina, ex direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est; e di tre dirigenti regionali che facevano parte dell’Unità di crisi della Regione Lombardia: Luigi Cajazzo, ex dg della sanità lombarda e ora vice segretario generale della Regione; l’allora suo vice Marco Salmoiraghi; e Aida Andreassi, responsabile dell’Unità operativa polo ospedaliero. Nel decreto si leggono altri due nomi. E sono nomi “pesanti”, anche se non appartengono a persone indagate. Uno è quello dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera: la Gdf ha acquisito le sue chat del periodo febbraio-giugno 2020. L’altro nome è quello di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico. Quest'ultimo era stato sentito a giugno come persona informata sui fatti a proposito della mancata zona rossa a Nembro e Alzano, quando il pool di pm che si occupa dell’inchiesta aveva affrontato una trasferta nella capitale, durante la quale era stato ascoltato pure il presidente del consiglio Conte. «Sono atti dovuti», hanno fatto sapere ieri dalla Procura a riguardo delle 5 iscrizioni nel registro degli indagati. Piena disponibilità, collaborazione e supporto è stata manifestata dal dg Locati che ripone massima fiducia negli inquirenti. Stessa cosa per Cajazzo, che si dice fiducioso che dalle indagini emerga la sua totale estraneità ai fatti.
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