Nuovi strumenti contro le aggressioni ai sanitari
Procedibilità d’ufficio per reati di violenza contro gli operatori sanitari, installazione di pulsanti anti-aggressione nei Pronto Soccorso, sperimentazione di appositi smartwatch, body cam in dotazione agli operatori di Areu e potenziamento della videosorveglianza. Sono le misure adottate da Regione Lombardia per contrastare le aggressioni a medici ed infermieri. Sono state presentate in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari. Il fenomeno ha subito un'impennata negli ultimi anni: secondo i dati dell’Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario Lombardo (ACSS), nel 2024 c'è stato un incremento del 17,7% con 5 mila 690 episodi denunciati. Gli infermieri sono la categoria più colpita (oltre il 60% delle aggressioni). La forma più comune resta quella della violenza verbale ma oltre il 25% delle aggressioni è anche fisica. Le aree di degenza sono i luoghi più a rischio, insieme ai pronto soccorso. Per far fronte all'emergenza regione Lombardia ha installato nel 2024 pulsanti anti-aggressione nei pronto soccorso di 22 ospedali nelle province di Milano, Lecco e Monza Brianza. Questi dispositivi hanno permesso di attivare rapidamente le Forze dell’ordine 424 volte con 182 interventi della Polizia di Stato e 242 dei Carabinieri. Sono state inoltre distribuite 400 bodycam per gli operatori dei mezzi di soccorso sanitario. Da quest'anno l'ospedale civile di Vigevano e il Papa Giovanni di Bergamo stanno sperimentando anche gli smartwatch anti-aggressione per il personale di pronto soccorso. Il dispositivo, dotato di un pulsante SOS e GPS, permette il contatto immediato con la centrale operativa attiva 24/7, che allerta le Forze dell’ordine in caso di emergenza.
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