AGGRESSIONI IN AUMENTO NEGLI OSPEDALI
In aumento il numero delle aggressioni negli ospedali ai danni degli operatori sanitari, dopo una parziale e temporanea riduzione proprio nei mesi più duri della pandemia. Infermieri e personale di pronto soccorso sono le figure maggiormente prese di mira. In bergamasca si registra ogni giorno almeno un caso di aggressione verbale da parte dei pazienti nei confronti del personale medico, infermieristico o amministrativo. Pochi episodi fortunatamente sfociano con un contatto fisico, ma comunque in crescita rispetto al passato. E mentre la Regione ha chiesto alle Asst un report aggiornato sul fenomeno per valutare l’inserimento di personale e di attrezzature di vigilanza nei reparti, quasi tutti gli ospedali della provincia si sono già attrezzati. Dove manca, come nel caso dell’Ospedale Antonio Locatelli di Piario, presto sarà formalizzata una richiesta per avere almeno un addetto alla vigilanza all’ingresso del pronto soccorso. “Le aggressioni verbali nei nostri pronto soccorso sono pressoché quotidiane e quasi sempre verbali, ha precisato Filippo Manelli, responsabile dei pronto soccorso dell’Asst Bergamo Est (Seriate, Alzano, Piario e Lovere) –. Attivate tutte le misure possibili da parte dell’azienda per formare il proprio personale, sarebbe necessario anche far capire alle persone che non è corretto presentarsi in pronto soccorso con aspettative troppo elevate: a volte, infatti, non è possibile dare risposte esaustive in poco tempo. Da una parte, dobbiamo senz’altro migliorare la nostra capacità di rispondere agli utenti, dall’altra è bene ricordare che il pronto soccorso è il faro a cui tutti fanno riferimento e noi che ci lavoriamo siamo sottoposti a pressioni che arrivano da ogni direzione”.
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