AD ALZANO SALE IL NUMERO DEI CONTAGI

Non sono bastati i dieci posti letto Covid, predisposti pochi giorni fa all’Ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo, dopo il ricovero dei primi due casi avvenuto a sei mesi di distanza dall’ultima dimissione. Si pensava che gli spazi predisposti potessero bastare, ma purtroppo con la giornata di sabato il numero è salito a dodici, costringendo gli operatori del nosocomio , all’ampliamento spostando letti e personale da altri reparti. Dei pazienti in reparto, la metà sono vaccinati, mentre la restante metà è no-vax. Risultato: “I sei con la dose hanno sintomi moderati, gli altri hanno il coronavirus in pieno, con forme impegnative di polmonite. Lo afferma Enrico Bombana, infettivologo e responsabile di Igiene ospedaliera dell’Asst Bergamo Est. Tra loro, continua, un uomo di 40 anni e una donna di 44 che abbiamo dovuto trasferire intubati in altri ospedali”. I non vaccinati di Alzano sembrano seguire le cure con una certa mansuetudine: “Finora nessuno ha rifiutato le terapie. Un paziente era molto attento, voleva sapere la giustificazione di tutto, compreso il prelievo di sangue. A un altro ho chiesto: se tornasse indietro si vaccinerebbe? Mi ha risposto: assolutamente no. Due hanno detto che si erano prenotati ma non hanno specificato come mai non siano andati avanti”. Bombana si dice favorevole all’obbligo vaccinale. L’infettivologo si è detto preoccupato per le possibili ricadute sull’attività ospedaliera. “In passato abbiamo dovuto chiudere posti letto internistici o di riabilitazione, spostare persone, sottrarre energie al resto. Anche adesso chiuderemo qualche ambulatorio perché serve personale”. Il pensiero ricorrente è rivolto al febbraio 2020, ma con una notevole differenza , all’epoca il pronto soccorso era pieno di barelle con malati Covid, in questi giorni c’è soprattutto gente scivolata sul ghiaccio. Detto questo ipotizzare il futuro è impossibile, chiaro è che la speranza di tutti è quella di non ritrovarci in situazioni emergenziali come le precedenti.

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