Fatture false: nei guai azienda di Castelcovati

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14 immobili, 6 auto, 13 conti, 19 mila euro in contanti. Il tutto per valore complessivo di oltre 1 mln e mezzo di euro. E’ quanto nelle scorse ore la Guardia di Finanza di Cremona, su disposizione della Procura di Brescia e del Giudice per le indagini preliminari, ha sequestrato in via preventiva a tre imprenditori edili di Castelcovati. Associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, auto-riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta ed indebita compensazione di crediti inesistenti, i reati contestati. Secondo le accuse, i tre imprenditori bresciani avrebbero gestito tre società intestate a prestanome, con sede legale presso indirizzi inesistenti di San Bassano, Crema e Pistoia; società che avfrebbero emesso fatture false per operazioni inesistenti con l’obiettivo di compensare i crediti Iva fittizi per il versamento delle ritenute IRPEF e dei contributi previdenziali gravanti sulle retribuzioni degli operai edili. Di fatto tali aziende sarebbero state utilizzate quali “serbatoi di manodopera” al fine di fornire i lavoratori alla società “sana” del gruppo, avente sede in Castelcovati, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, così somministrando illecitamente la manodopera. Si parla di un giro di fatture false dal 2020 ad oggi, per circa 7 mln di euro, di compensazione di crediti d0imposta inesistenti per 600 mila euro e di illecita somministrazione di 339 lavoratori dipendenti.

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