LA FEBBRE CHE SCONVOLSE LA VALLE
Era il 1817 quando la febbre petecchiale che stava infestando l'Europa, lasciato delle guerra che sconvolsero l'ottocento, arrivò anche in Valle Camonica. I primi focolai, il modo per combatterli, i morti, i sopravvissuti. Tutto fa parte di una pagina di storia approfondita dallo storico Pier Luigi Milani, presidente di Circolo Culturale Ghislandi, nel suo Libro “Riapriti Cielo”. Nel bicentenario della febbre petecchiale, la Pia Fondazione ha ospitato un convegno storico per ricordare che proprio nell'ex orfanotrofio al confine tra Malegno e Cividate, venne allestito il lazzaretto per i malati di tifo petecchiale in Valle Camonica. Una ricerca che trae spunto dalla stele present nel cimitero di Malegno in memoria proprio dei 200 morti di tifo, che vennero sepolti in un terreno adicente alla Pia Fondazione. Una pagina di storia triste che è importante ricordare oggi, davanti ai dibattiti sulle vaccinazioni e profilassi, perchè allora, per fronteggiare le malattia, non c'era nulla.
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