CALDO TORRIDO E ARIA MALSANA

Legambeinte lancia l'allarme sul ritorno preoccupante dell'inquinamento estivo di ozono, un gas tossico la cui concentrazione aumenta esponenzialmente con il caldo torrido con conseguenze pericolose sulla salute. l’ozono si forma a seguito di reazioni chimiche tra ossidi di azoto e composti organici volatili, favorite dalle alte temperature e dal forte irraggiamento solare. In questi giorni in particolare, secondo i dati Arpa, il livello in tutta la Lombardia sarebbe preoccupante, la centralina di Darfo rileva il valore di 188 microgrammi per metro cubo e la soglia oltre la quale la cittadinanza deve essere informata è 180, oltre la soglia di 240 scatta l'allarme. Soprattutto bambini e anziani dovrebbero essere messi in guardia sull'evitare di esporsi troppo all'aria aperta nelle ore più calde della giornata, il pomeriggio ma anche nelle prime ore dopo il tramonto di sole quando la quantità di questo inquinante resta ancora nell'aria.E' importante che i cittadini sappiano, per evitare che assumano inconsapevolmente comportamenti pericolosi per la loro salute, peggiorando gli effetti nocivi dell'inquinamento da ozono, soprattutto per le vie respiratorie. Dunque, se possibile, le attività all'aperto dovrebbero essere limitate alle ore mattutine, mentre nel resto della giornata è consigliabile tenere ben chiuse porte e finestre di casa.È bene anche fare attenzione al fumo e ad altre sostanze irritanti presenti in ambienti domestici e lavorativi, considerando che la tossicità dell'ozono aumenta considerevolmente la vulnerabilità delle mucose respiratorie. Se nelle città l'ozono esercita la sua azione nociva in combinazione con gli altri inquinanti da traffico, la situazione non migliora in aree verdi e montane: perché a differenza delle altre sostanze, l’ozono tende ad avere valori molto alti proprio in aree aperte e spazi rurali, anche in montagna o sulle rive dei laghi. Le previsioni meteo non lasciano molte speranze di miglioramento in questa settimana. Anche per contrastare la cronica sottovalutazione del problema ozono, Legambiente ha attivato una campagna di monitoraggio, il progetto CAPTOR con installazione di una rete di centraline di rilevamento dell'ozono.

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