L’ACQUA: RISORSA PREZIOSA DA RISPARMIARE
Le riserve di acqua in Lombardia sono tornate ai livelli storici, ma l’esperienza insegna a fare tesoro dell’acqua accumulata, che potrebbe servire in momenti di siccità e soprattutto, l’esperienza obbliga tutti coloro che gestiscono e utilizzano la risorse idrica, dai politici, ai grandi concessionari, agli agricoltori, ai singoli cittadini, a continuare a mettere in pratica e ad incentivare le misure per il risparmio di acqua. Per questo motivo – ha affermato l’assessore regionale Massimo Sertori – continuerà a riunirsi il Tavolo permanente dedicato al tema dell'acqua e della siccità". La situazione si prospetta migliore rispetto all’anno scorso, e le prospettive per l’estate non fanno preoccupare agricoltori ed amministratori, ma il trend è comunque quello di una costante diminuzione della risorsa idrica che va affrontato con i gestori delle dighe e delle grandi concessionarie idroelettriche e con gli enti regolatori dei livelli dei laghi per fare fronte ai 9 miliardi di metri cubi di acqua necessari in Lombardia per ogni stagione irrigua che comprende i sei mesi che vanno da aprile a settembre. Un dato che fa riflettere se si pensa che il consumo annuo di acque potabili in tutta Italia è di circa 8 miliardi di metri cubi e di questi 1,5 sono riferiti agli utilizzi potabili nella sola Lombardia". Ed è proprio alla Regione che Legambiente inoltra la richiesta, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, di rendere il più accessibili e diffusi, i dati sull’inquinamento da PFAS, inquinanti di sintesi, sostanze perfluorurate, trovate da enti come l’Arpa nelle acque, superficiale e sotterranee, anche in prossimità di siti di captazione di acque minerali. “Sappiamo che questi inquinanti sono ubiquitari, e quindi più che di rischio stiamo parlando ormai di una convivenza con queste sostanze, rispetto alle quali deve essere sostenuto l’impegno dei gestori idrici per ridurre la contaminazione,” dichiara Lorenzo Baio, vicepresidente di Legambiente Lombardia. La contaminazione da queste sostanze – spiega Lorenzo Baio, vicepresidente di Legambiente Lombardia- non dipende solo dalla presenza di stabilimenti che le producono. Questi additivi sono impiegati per la fabbricazione di molti oggetti di uso comune, e perfino di packaging impiegati a contatto con gli alimenti. Purtroppo, la normativa in materia è ancora in evoluzione e quindi, in attesa del recepimento dei limiti stabiliti in sede europea, oggi l’impiego di PFAS è consentito senza che vigano strumenti efficaci di limitazione. Si tratta dunque di colmare un vuoto normativo – afferma Legambiente - sviluppando strategie che permettano di tutelare la salute delle persone e degli ecosistemi, ma anche di evitare che ampi segmenti del settore manifatturiero si facciano trovare impreparati dall’imminente entrata in vigore di limitazioni europee e nazionali.
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