NON SOTTOVALUTARE IL LAGO

Adusei Onwumere di Rezzato e Oppung Kwabena di Bergamo. Entrambi provenienti dal Ghana, entrambi da molti anni in Italia. Sono i due 23enni annegati nel lago d'Iseo, nel tentativo di salvare una loro connazionale. La tragedia di questo sabato mattina a Marone, va ad allungare la scia di morti nel Sebino. Solo domenica scorsa a Sulzano aveva perso la vita un 21enne di origine marocchine, Mohammed Ghazi. Nel Lago di Endine ad annegare invece è stato Karime Traorè, migrante ivoriano di 20 anni. Adusei Onwumere era dii Rezzato ed era giunto a Marone per una giornata al lago con gli amici, quegli stessi amici che hanno assistito increduli alle operazioni di salvataggio e rianimazione, mentre Oppung Kwabena era di Bergamo ed era in Italia con la famiglia da 10 anni, lavorava in una ditta di Brusaporto come operaio e sognava di fare la scuola serale per diplomarsi. All'origine di queste tragedie c'è anche il fatto di non saper nuotare e la scarsa conoscenza del lago e dei suoi pericoli. Quello che sarebbe successo questo sabato mattina nella spieggetta dietro ex Villa Vismara, lo testimonia. I due giovani stavano camminando con una connazionale di Palazzolo, a pochi passi dalla riva, nel Lago con l'acqua alle ginocchia, quando il terreno sotto i loro piedi è sprofondato. La giovane è riuscita a risalire anche con l'aiuto dei due amici ma quando si è girata dei due 23enne non c'era traccia. Erano sott'acqua e ci sono rimasti fino all'arrivo dei soccorsi. Il fondale del lago non è piatto, non è come quello del mare. Per questo il lago inganna ed è facile mettere un piede in fallo. Inoltre molte spiaggette naturali in riva al Sebino, non sono balneabili. Non sono aree attrezzate ed è vietato fare il bagno proprio perchè pericoloso. Ma i cartelli spesso non vengono visti o rispettati. In acqua anche i malori sono frequenti e quindi la prudenza non è mai troppa.

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