IL GIORNO DELLA RIFLESSIONE
IL GIORNO DELLA RIFLESSIONE Il corpo di Elena Vianelli è ancora all'ospedale di Esine dove lo hanno trasferito ieri nel tardo pomeriggio. E' a disposizione dell'autorità giudiziaria. Si attende probabilmente che venga fatta l'autopsia, sarà comunque il magistrato a decidere come procedere. Intanto le indagini di quanto accaduto al comando della polizia locale di Darfo Boario Terme questa domenica pomeriggio sono affidate ai carabinieri della città e sono coordinate dal maresciallo Alfonso Guariglia. I dubbi su quanto possa essere successo in verità sono pochi, sono invece molti gli interrogativi sul perché la vigilessa che lavorava a Darfo da circa 18 anni e che era apprezzata dalla gente e dai colleghi abbia compiuto un gesto disperato. Pare che non avesse lasciato trapelare nulla, che quanto accaduto non sia collegato a problemi lavorativi, che nella sua borsa sia stato trovato un foglietto con qualche appunto sparso qua e là sul suo stato d'animo, ma che nulla facesse presagire la tragedia. Una tragedia che si è consumata fra le mura dello spogliatoio, come quella di cinque anni fa quando a rivolgere l'arma d'ordinanza contro se stesso fu un collega di Elena, Silvio Grassi che approfittò della paura pranza per restare solo in comando e porre fine alla sua vita in una domenica pomeriggio di giugno. Anche Elena era sola, doveva prendere servizio alle 13, e probabilmente è arrivata nel comando di via Lorenzetti qualche minuto prima. Non si è cambiata e non si è seduta alla scrivania. Si è allarmato il collega che è montato in servizio alle 14, non trovandola al suo posto. L'ha quindi chiamata al cellulare. Il telefono squillava nello spogliatoio, pensando ad un malore è entrato e l'ha trovata riversa a terra, l'arma d'ordinanza poco lontana da lei. Quindi sono stati immediatamente allertati i soccorsi ma purtroppo non c'è stato nulla da fare. Sul posto sono quindi arrivati i carabinieri della confinante stazione di Darfo per i rilievi di legge, quindi gli amministratori, i colleghi, il sindaco. Elena Vianelli, che era residente a Pisogne, era domiciliata a Ceto, lascia il papà Giuseppe ed il fratello Stefano. Inutile dire che questa tragedia ha destato vivo scalpore e cordoglio fra tutti i cittadini di Darfo Boario Terme, ma anche fra le forze dell'ordine. Elena non era stimata e conosciuta solo nella Polizia locale, ma anche tra le altre forze che operano sul territorio per la sicurezza dei cittadini.
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