TAR CONDANNA I COMUNI PERSI MILIONI DI EURO

“I motivi sono infondati.” Con queste parole il Tar di Milano nella sentenza di 5 luglio, respinge, punto per punto, il ricorso presentato dall'Unione dei Comuni della Valsaviore contro la graduatoria di Regione Lombardia sulle aree interne. Tradotto: la responsabilità dell'aver perso 27 mln di euro di fondi europei, statali e regionali, è solo della politica camuna che ora deve anche pagare le spese processuali per il ricorso. La vicenda risalte al 2016 quando la CM di Valle Camonica dopo mesi di trattative, individuò l'area cui destinare le risorse, ovvero la media valle camonica e affidò il progetto, di cui è capofila appunto l'Unione dei Comuni della Valsaviore, all'Università di Pisa e Camarino. Il progetto arrivò quinto e addio 21 mln di euro, andati invece all'Oltrepò pavese che vinse il bando con un progetto realizzato dall'Università della montagna Edolo. Il pd camuno che aveva gestito la partita, non accettò il risultato e in una conferenza stampa, contestò alla Regione la modalità di attribuzione dei punteggi, di aver premiato ingiustamento le aree interne della Valtellina e della Valchiavenna, di aver utilizzato criteri diversi rispetto al passato e che l'istruttoria era illegittima. Sotto accusa in particalare, il fatto che la Regione avrebbe considerato la Valle Camonica come aree rurale intermedia e non come area ultraperiferica come definito nella mappatura nazionale. Ma il Tar sottolinea che la mappatura nazionale va aggiornata e specificata dalle Regioni. Anche gli altri punto vengono respinti dichiarando i motivi del ricorso infondati e condanna i ricorrente al pagamento delle spese processuali, 4500 euro in tutto.

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