UN TUFFO PER LA PACE

Robin Clavarino, milanese che ama la Montagna, spesso a Ponte di Legno per riossigerare il cervello (come ama ripetere), è nuotatore da climi rigidi. All'età di 60 anni continua nelle sue imprese che non vogliono essere né record né guinness, ma vogliono dire qualcosa e dare un messaggio. Questa domenica, al termine della cerimonia della Fratellanza che si è celebrata al Passo Paradiso a quota metri 2.500 ai piedi di ghiacciaio del Presena, lungo l'antica linea di confine dove austriaci e italiani si combatterono tenacemente, Robin ha deciso di immergesi nel laghetto ghiacciato del Paradiso, alla temperatura di corca 4 gradi, nuotando per 10 minuti abbondanti e dialogando con i turisti, tra increduli e divertiti, che pensavano alla stramberia di un vacanziere di passaggio. Ma Robin ha ben chiaro il motivo del suo gesto: attirare l'attenzione sul tema della pace e onorare la memoria dei 100 anni della grande guerra e dell'incendio di Ponte di Legno per mano austriaca, il cui anniversario cade il 27 settembre prossimo. Il fisico di Robin Clavarino sopporta bene le ipotermie, pericolose e dannose, che le acque gelide di nevai e ghiacciai inducono. E' consapevole dei rischi, ma più forte è la motivazione che lo portano, d'estate e d'inverno, a dare testimonianza, serena, semplice, umile e coraggiosa, di sentimenti veri. Come accaduto anche ieri nella conca del Presena. E, come ogni tastimone coraggioso, rischia anche qualche motto di facile ironia: ma Robin crede in quello che fa e, come in ogni atto di fede, abbassa la testa e prosegue per la sua strada.

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